Soggetto e oggetto nascono insieme, sono come le due facce di una stessa medaglia: sono due poli inestricabili. Se cambia l'uno, cambia anche l'altro.
Mente e mondo, interno ed esterno, conoscente e conosciuto, sono da una parte distinti, ma dall'altra complementari. L'uno non potrebbe esistere senza l'altro. L'uno determina l'altro.
Ciò significa che, nel momento in cui si conosce, si pone sia l'oggetto sia il soggetto. Il soggetto, nel conoscere, pone in essere l'oggetto; e l'oggetto, nel momento in cui è conosciuto, pone in essere il soggetto.
Per cambiare il mondo, devo dunque cambiare me stesso; e, per cambiare me stesso, devo cambiare il mondo che mi circonda. In genere, noi, per cambiare le cose, partiamo dal cambiare il mondo, l'ambiente, l'esterno... in modo che questo si rifletta su di noi. Ma si può partire anche dall'altra estremità: il soggetto. Se cambiamo il soggetto, cioè noi stessi, cambieremo il mondo.
Cambiando il nostro stato d'animo, la nostra esperienza interiore,cambieremo concretamente l'esterno, ciò che ci circonda.
Questo è un invito a cambiare se stessi per cambiare il mondo.
Buonasera Lamparelli... mi soffermo solo di sfuggita a sottolineare la grande comunanza con la sua visione su tanti aspetti della vita e della filosofia umana... e anche in questo caso non posso che concordare con quanto lei afferma sull'opportunità di "cambiare se stessi" per chi volesse cambiare il mondo... o più semplicemente cambiare qualcosa nella propria vita... e qualcuno potrebbe dire: "ma perchè devo cambiare?, io sto anche bene così..." ma il fatto è che il cambiamento fa parte della vita e non può essere negato (o nascosto a se stessi)... accadrà comunque un cambiamento... allora è molto meglio per noi divenire gli artefici di questo cambiamento...e non aspettare che qualcun'altro o qualcosa di esterno o fuori dalla nostra portata comunque provveda ad indirizzare questo cambiamento in un senso a noi sconosciuto e che avverrà noi volenti o nolenti... prendersi invece la "libertà" di cambiare è parte fondante di un processo di liberazione anche più grande, più potente di quanto si possa immaginare...
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