Non so se siete riusciti a sfuggire alle innumerevoli cerimonie pasquali che quest'anno sono state ancora più asfissianti data l'elezione di un nuovo papa, ben deciso a stare sulla scena da mane a sera. Non so se siete riusciti a sfuggire agli innumerevoli programmi "religiosi" che hanno affollato radio e televisione: ce n'era per tutti, a tutte le ore e di tutti i generi. Non solo le immancabili vite di Gesù, dei santi e dei Papa, ma anche programmi sui giardini del Vaticano, sui tesori del Vaticano, sulle opere d'arte del Vaticano, sulla storia della Chiesa, e poi trasmissioni sulla Via Crucis, sull'Angelus, sulle preghiere, sulle visite e sulle parole del Papa. Questa è la religione per gli italiani: cerimonie, riti, messe, processioni e così via. Tutte cose esteriori. Tutte cose che lasciano il tempo che trovano. Sì, perché tra messaggio evangelico e comportamento degli italiani non c'è proprio niente in comune. Un cattolico dovrebbe "imitare" Gesù, dovrebbe applicare la sua dottrina, dovrebbe amare il prossimo e pensare non al proprio interesse personale ma al bene comune. Ma tutto si riduce alla partecipazione a questi rituali formali, che vanno avanti da secoli e che non hanno mai prodotto una grande etica.
Pochi notano l'inconciliabilità tra la vita del povero Gesù e le ricchezze di questi Papi, che parlano sì di povertà, ma che sono gli uomini più ricchi del mondo, e che non pagano neppure le tasse sulle attività commerciali. Chi ha simili palazzi e tante opere d'arte? Nemmeno gli sceicchi del Qatar. Chi ha tante proprietà in Italia? Nemmeno Berlusconi.
E come sono state accumulate tante ricchezze, tanti ori e tanti argenti? Non certo con le elemosine, ma vendendo i propri "servizi" ai ricchi, che sono sempre stati disposti a pagare per avere un buon posto in Paradiso (nessuno è mai tornato a dirci che è stato fregato), oppure con la presenza assidua dei preti là dove c'era una ricca vedova o qualche ricco senza eredi. Si sa che la pratica più efficace per avere una raccomandazione nell'aldilà è sempre stata quella di lasciare il proprio patrimonio in eredità alla Chiesa. E gli italiani di raccomandazioni se ne intendono.
Radio e televisioni, in Italia, hanno fatto a gara per appiattirsi sui programmi "religiosi", contribuendo a diffondere l'idolatria papale, che è la vera religione italica. Quanto è grande, quanto è originale, quanto è buono, quanto è nuovo, quanto è francescano, quanto è alla mano... La piaggeria regna sovrana nei nostri mass media. Tutto questo torna utile ai loro strapagati conduttori che così possono farsi belle vacanze all'estero o nelle loro lussuose ville, in barba alla crisi generale. Quelli che non sono strapagati - e magari neanche pagati - sono costretti a sorbirsi questi noiosi spettacoli televisivi e radiofonici, sperando che passi presto la festa.
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