sabato 30 marzo 2024

I creatori dell'essere

 

Poiché viviamo in un mondo in cui tutto è relativo, questo principio è assoluto; poiché viviamo in un mondo in cui tutto cambia, questo principio non cambia. Questo non è un paradosso, ma il modo paradossale in cui funziona la realtà.

La realtà non è costruita con una logica lineare, in base al principio di non contraddizione, ma con questa logica contraddittoria. Questo perché tutte le forze vanno a due a due e sono in un rapporto dinamico di contrasto (tutto è contesa) e di armonia nello stesso tempo. Le due polarità si combattono ma nello stesso tempo sono d’accordo per stare insieme. Né con te, né senza di te. Ti amo e ti odio.

La situazione è un po’ quella di due pugili in un ring: si combattono, ma ognuno deve la propria sopravvivenza all’altro. E, quando non c’è l’avversario, si combatte contro uno specchio. Insomma bisogna sempre essere in due per far qualcosa.

L’importanza dell’avversario: se non avessimo l’avversario, cosa faremmo da soli? Dunque l’avversario lo odiamo, ma lo amiamo perché ci è necessario.

Una cosa la amiamo se ci è necessaria, ma la odiamo proprio perché ci è necessaria. Ambivalenza totale.

Ma questa ambivalenza è vitale, è il motore del mondo.

Quando diciamo che tutto è relativo, poniamo in essere un principio assoluto! E non si tratta di una semplice questione concettuale; si tratta di un “porre in essere”, far esistere, creare necessariamente… poiché la realtà è fatta a coppie deve formarsi. Se ho una gamba, devo avere anche l’altra, dato che si cammina con due gambe. Se conosciamo il primo membro della coppia matrimoniale, sappiamo che esiste l’altro. Non si scappa!

Se tutto muta, ecco che c’è l’immutabile.

Ma, in pratica, questo che cosa ci dice?

Che noi siamo dei creatori, non dei semplici osservatori. Ciò che osserviamo (in un rapporto dialettico), lo facciamo essere.

Anzi, senza il nostro riconoscimento, le coppie non esisterebbero. Noi siamo il legame!

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