giovedì 16 giugno 2022

Fermare il mondo

 

Non soffriamo solo perché le cose sono impermanenti, come dice il buddhismo, ma perché viviamo nella dimensione del piacere-dolore. In altri termini, se vogliamo il piacere, il godimento, l’attaccamento, l’amore, il bene… dobbiamo prenderci anche i loro opposti. Non c’è la possibilità di prenderci solo quel che ci piace; dobbiamo prenderci anche quel che non ci piace.

Non sappiamo perché il mondo è stato fatto così, ma è stato fatto così.

Quindi non conta niente come ci comportiamo. Anche se siamo perfetti, il male si abbatterà prima o poi su di noi. Il che contrasta con l’idea che ci sia un Dio protettore personale che veglia su tutto.

Se scopo della visione profonda è capire che il mondo è anicca, dukkha e anatta, ossia impermanenza, sofferenza e non sé, anche molti occidentali ne sono convinti. Se dobbiamo comprendere che il mondo è un fuoco d’artificio illusorio, anche questo è molto chiaro. Dunque, siamo tutti illuminati?

Dobbiamo però agire in modo da impedire che il ciclo vada avanti indefinitamente. E qui non siamo sempre illuminati. Sono l’illusione e il desiderio che ci guidano nonostante tutto.

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