sabato 25 giugno 2022

Capire qualcosa

 

Sembra che ci sia un allineamento eccezionalmente negativo di astri. Fatto sta che sta succedendo di tutto: epidemie, guerre, carestie, crisi economiche, siccità, arrivo di cavallette e quant’altro. Che cosa succede?

Niente di particolare: il mondo è stato fatto per essere sempre in crisi, gli uomini sono stati fatti per combattersi sempre a vicenda, ci sono sempre stati periodi di siccità e periodi di glaciazioni, gli animali si sono sempre estinti, i continenti sono sempre stati in movimento, il clima è sempre cambiato, l’odio si è sempre contrapposto all’amore, il bene al male, la guerra alla pace, la distruzione alla costruzione, l’esistenza umana è sempre durata poco, è sempre stata minacciata da malattie, invecchiamento e morte precoce.

Chissà perché (o forse proprio a causa di questa instabilità), gli uomini hanno sempre creduto agli dei, ma anche qui non sono mai mancate contese, battaglie, tradimenti, cambiamenti e apocalissi. E morti.

Qualcuno ricorda che il termine “apocalisse” significa anche “rivelazione”. Ma che cosa ci viene rivelato? Che il mondo è sempre in sofferenza, che tutto cambia, che nessuno ci protegge.

Ciononostante, noi siamo attaccati a tutto - alla vita, ai nostri cari a noi stessi.

Situazione tragica, perché siamo attaccati a ciò che sicuramente perderemo. Dunque, non c’è tempo da perdere per capire qualcosa:

 

Oggi stesso lo sforzo va compiuto

Domani, chi lo sa? Può venire la morte.

Con la morte non può esserci alcun patto

Che ci salvi da lei e dalle sue orde. (Buddha)

 

Ma chi cerca di capire? I più vivono senza chiedersi niente o accettando ciò che dicono gli altri. Non si può dire che, tranne qualche eccezione, gli uomini, pur immersi in un mistero, si preoccupino di cercare spiegazioni.

Per lo più, credono che le cose miglioreranno, accontentandosi di un “piaceruzzo oggi e di un piaceruzzo domani”, dominati dagli istinti e dalle illusioni. Per il resto non si chiedono altro. Non vedono avvicinarsi la vecchiaia e la morte. Si credono immortali, come gli dei che si sono inventati.

Il fatto è che non si sa come vedere in modo distaccato, oggettivo. Quasi sempre ci si avvicina  alle cose con un senso di possesso o di rifiuto. Con il risultato che non si vedono le cose, ma i nostri rapporti con le cose.

Bisogna imparare a vedere i fenomeni e la nostra mente per quelli che sono, senza interferenze, contaminazioni o interpretazioni o almeno consapevoli dei nostri condizionamenti. Ma questo modo di vedere non è né filosofia né religione. È meditazione.

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