domenica 5 dicembre 2021

Il lavoro su di sé

 

La meditazione è un “lavoro su di sé” che cambia il nostro rapporto con noi stessi e con il mondo – e quindi il mondo stesso. La prima cosa da fare è osservare noi stessi, non solo a livello corporeo ma anche mentale. Come sto adesso? Come sta la mia mente? Che cosa provo adesso? Sono felice o infelice, sono soddisfatto o insoddisfatto, provo piacere o dolore, provo paura o fiducia, provo ansia o sono disteso, sono preoccupato o calmo, nervoso o sereno, presente o assente, attento o distratto..?

Basta un colpo d’occhio per saperlo, è un specie di check-up. L’opera di coscientizzazione, la presa di coscienza, l’autoesame è fondamentale. Anche se non può essere del tutto obiettivo, tutti sappiamo se stiamo bene o stiamo male. Non abbiamo bisogno di un dottore.

Se stiamo bene, tutto va bene: possiamo proseguire così. Ma se stiamo male, dobbiamo capire il perché.

Ora qui le cose si complicano. Perché tutti stiamo un po’ bene e un po’ male. E perché tutti siamo insoddisfatti.

Quindi dobbiamo capire se la nostra insoddisfazione dipende da fattori contingenti e temporanei, oppure da fattori più profondi. Se c’è un fattore determinato, non ci rimane che lavorare a risolverlo. Ma, se l’insoddisfazione è generale e più profonda, allora dobbiamo allargare l’orizzonte.

Nessuno può sfuggire alla sofferenza e alla tensione: prima o poi ci capita. Il fatto stesso di vivere è legato a una certa angoscia esistenziale. Anche se stiamo bene, anche se siamo ricchi e fortunati, siamo pur sempre esseri umani limitati che dovranno invecchiare e morire.

L’insoddisfazione è dunque qualcosa di fondo. Se da una parte c’è il piacere di vivere, dall’altra c’è la consapevolezza che non durerà. Tutto finirà, il bene e il male.

Nessuno di noi è soddisfatto. Tutti desideriamo sempre qualcosa, se non altro vivere a lungo. E non serve a niente pensare che la nostra condizione migliorerà. In realtà, tutto peggiorerà e alla fine svanirà.

Sedersi in meditazione significa abbracciare con un singolo sguardo questo divenire incessante, i nostri desideri di piaceri, di diventare qualcuno o di sbarazzarci delle cose spiacevoli, le nostre illusioni e le nostre delusioni. Il fatto stesso di osservare con distacco questo scenario, ci pone in uno stato di maggior calma.

Se vediamo scorrere dentro di noi l’inquietudine, l’avidità, l’amore, l’odio, la gioia, il dubbio o l’angoscia, e scopriamo che vanno e vengono alternandosi di continuo, se siamo presenti e consapevoli, si affaccia in noi la percezione e l’aspirazione a un’altra realtà, finalmente non sballottata dagli eventi e in pace.

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