lunedì 20 dicembre 2021

Fermare la mente

 

Anche se la prima fase della meditazione serve a tranquillizzare e calmare la mente-animo, lo scopo della meditazione non è addormentare, ma svegliare – svegliarci dai mille sonni e sogni, dalle fantasie infondate, dalle illusioni, dai luoghi comuni e dalle convenzioni. La meditazione non è un tranquillante.

Poiché siamo sempre agitati e viviamo nella confusione, è giusto tentare innanzitutto di calmarci. Però la calma serve a vedere con più chiarezza come siamo fatti e come è fatto il mondo – non un luogo di delizie e di tranquillità, ma un luogo di lotte, conflitti, tensioni e scontri, dentro e fuori di noi. Siamo tutti campi di battaglia di impulsi e di desideri inesauribili. Siamo insoddisfatti. Siamo alla perenne ricerca di cose che non troviamo o che troviamo per poco tempo e poi perdiamo.

La vita è per definizione agitazione, movimento, instabilità, cambiamento, evoluzione… E c’è solo la meditazione che possa fermarci per un po’, andando contro la consueta forza del divenire. Fermarsi e stare attenti sembra essere innaturale – neppure il respiro si ferma mai… dentro e fuori, dentro e fuori… Quando si ferma è la morte. Siamo “spirati”.

Nemmeno la mente smette mai di generare pensieri, fantasie, illusioni, ricordi, speranze e sentimenti. E, se possiamo in parte fermare il corpo, ben più difficile è fermare la mente. Eppure questo è proprio lo sforzo della meditazione: fermare l’agitazione della mente per riuscire vedere con chiarezza.

Fermare la mente, però, non è smettere di pensare e di sentire, ma spostare l’attenzione dai contenuti al contenitore. È come entrare in una stanza e non occuparsi delle cose o delle persone che ci stanno dentro, bensì percepire lo spazio del locale, che è sua volta parte di uno spazio immenso.

Se notate, ci sono sempre interruzioni tra un pensiero e l’altro, così come ci sono pause tra inspirazione ed espirazione. Ebbene è proprio lì che va a fissarsi l’attenzione del meditante. Spostare il focus da un punto all’altro, dalle cose mutevoli a ciò che le contiene.

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