Siamo convinti che il corpo sia una specie di macchina. Quando siamo malati andiamo dal medico o dal chirurgo e chiediamo qualche medicina o qualche intervento per aggiustare l'organo. Ma il nostro corpo, attraverso la mente, diventa la sede di emozioni, di aspirazioni, di sofferenze, di amore, di odio, di delusioni, di aspettative, ecc., di cui il medico non sa assolutamente nulla. Egli sembra ignorare che quel corpo è animato da una forza che lui non conosce. Possiamo dunque curare l'organo, ma, se è la mente che è ammalata, che soffre, ecc., come possiamo pretendere di guarirla curando un organo o il corpo? Dobbiamo capire noi, attraverso un attento ascolto, attraverso un'auto-auscultazione, perché la nostra anima soffra, perché abbia perso l'equilibrio, che cosa le manca, di che cosa ha bisogno. Dobbiamo osservarla attentamente e porci varie domande. Che cosa è successo? Che cosa ci ha colpito? Chi ci ha ferito? Quali speranze sono andate deluse?... Se non lo faremo, continueremo a curare la parte sbagliata e a rivolgerci al medico sbagliato.
Il corpo non è un insieme di organi e neppure una macchina. È l'organismo psico-fisico attraverso cui l'universo diventa consapevole di se stesso e cerca di evolversi.
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