Ormai anche la scienza dimostra l'effetto positivo che le emozioni hanno sulla mente e sul corpo, nonché l'inestricabile connessione tra i due. Così qualunque cosa, anche un bicchiere di acqua zuccherata, può diventare un principio di benessere e di guarigione. Anche un canto, un suono o un simbolo possono diventare catalizzatori delle nostre energie - cosa che gli sciamani di un tempo sapevano molto bene. Ecco perché è bene coltivare le emozioni o le passioni positive. Una volta si parlava di "pensiero positivo", ma il termine pensiero non rende l'idea. Non è la mente razionale che deve lavorare: è tutto il nostro essere. Non basta ripetersi delle frasi positive; bisogna saper utilizzare le emozioni più interiori.
Tutto sommato, la meditazione, in quanto sviluppo della consapevolezza, al di fuori della mente razionale, segue lo stesso percorso. La consapevolezza infatti di cui parliamo è una forma di concentrazione o di attenzione verso quell'essere profondo che è la fonte del benessere e della gioia. Se così non fosse, l'essere, e quindi la vita, non esisterebbero... perché non avrebbero alcun vantaggio ad esistere. Con questo si risponde ad un'antica domanda della filosofia: perché c'è l'essere? perché il mondo esiste?
Ma noi non facciamo filosofia. Noi cerchiamo stati d'animo profondi che coincidono con le motivazioni fondamentali della vita... e della morte.
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