domenica 16 ottobre 2011

Gli effetti nefasti della Chiesa

Hans Kung, nel suo ultimo libro Salviamo la Chiesa (Rizzoli), sostiene che la Chiesa cattolica sta attraversando la sua crisi più grave dai tempi della Riforma luterana; e il motivo è la sua struttura monarchica, che impedisce ogni rinnovamento. Infatti, dopo aver affossato il Concilio, i due ultimi papi si sono arroccati nei dogmi e nella tradizioni più oscurantiste senza più tener conto delle esigenze dei fedeli e nascondendo deliberatamente scandali come quello della pedofilia. Concordo e aggiungo che sull'Italia - l'unico paese al mondo che ha ceduto parte della sua sovranità alla Chiesa - questa Controriforma di sapore medievale ha avuto effetti nefasti, non solo sulle innumerevoli leggi sociali che sono state stoppate e che avrebbero ammodernato il paese, ma anche sull'ultimo regime politico, che dalla Chiesa prende esempio per esercitare impunemente forme di neofascismo, in dispregio anch'essi delle esigenze dei cittadini. Proprio come nel ventennio fascista, nel ventennio berlusconiano la Chiesa ha benedetto e appoggiato il regime, e ha osannato l'uomo della Provvidenza. Uno di questi osannatori era don Verzé, un altro uomo della Provvidenza che è finito fallito. Più volte ha dichiarato la sua amicizia e il suo appoggio a Berlusconi. Io però, a differenza di Hans Kung, ritengo che questa sia semplicemente la Chiesa cattolica, un'istituzione che non può essere in nessun modo salvata. Il suo autoritarismo, il suo totalitarismo è costituzionale. Non è bastato un papa come Giovanni XXIII a salvarla. E infatti lui è stato subito dimenticato. Era l'eccezione, non la regola.

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