Il papa invita i cristiani a fare penitenza. Ma che cos’è la penitenza? Fare un fioretto, dire cento “ave maria”, spostare un pedofilo da un luogo all’altro? Oppure diventare consapevoli dei propri errori?
Questo è proprio il punto: la Chiesa risponde con arroganza, utilizzando il linguaggio della “lesa maestà”, alle accuse che le vengono rivolte. Ma le manca la volontà o la capacità di diventare consapevole dei propri errori. È infatti abbarbicata ai propri dogmi, alle proprie certezze.
E quando non c’è l'umiltà di rimettere tutto in discussione, anche le penitenze restano superficiali.
Questa è la differenza tra una religione, con le sue strutture rigide e le sue "verità rivelate", e la meditazione.
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