lunedì 11 gennaio 2010

La fede che uccide

Com’è possibile che un musulmano cresciuto in Europa, colto e benestante, solo perché è entrato in contatto con qualche cattivo maestro, sia disposto a uccidersi per uccidere? Secoli di senso critico vanno di colpo a farsi benedire – evaporati, distrutti dalla convinzione di poter approdare a un paradiso. E, d’altra parte, se non ci fosse quella fede in un paradiso, chi sarebbe disposto a morire per uccidere un presunto nemico?


Paradossalmente, è la fede nell’aldilà che sta alla base di simili atti fanatici. Riflettano tutte le religioni...Tutto sommato, dà più valore alla vita chi non crede che chi crede.

Con questo non voglio dire che non si debba credere o che sia meglio non credere. Ciò di cui parlo sono le religioni istituzionali, che offrono un'immagine prefabbricata e politicizzata di Dio.

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