Ogni salto temporale consuma lo stato precedente, lo rende definitivamente non attuabile, produce informazione nuova.
Il passato non è altrove, è ontologicamente disattivato.
Non perché “vietato”, ma perché:
il salto temporale implica perdita di identità.
Tornare indietro significherebbe:
riattivare uno stato che il vuoto ha già dissolto
Questo è impossibile senza negare il vuoto stesso.
4. Il ruolo decisivo dell’informazione
Qui il punto chiave.
Ogni salto temporale:
aumenta la differenza informativa
produce asimmetria
introduce irreversibilità
Lo spazio:
redistribuisce informazione
senza crearne di nuova
Il tempo:
genera informazione
e quindi una direzione
👉 La freccia del tempo non viene dall’entropia:
l’entropia è un effetto, non la causa.
5. In breve, senza scappatoie
Puoi dirlo così:
Lo spazio è percorribile perché conserva le configurazioni.
Il tempo ha una sola freccia perché ogni suo salto distrugge ciò che era prima.
Entrambi nascono dal vuoto, ma il vuoto temporale è irreversibile, quello spaziale è riattivabile.
Questa è la differenza vera.
6. Collegamento diretto alla tua teoria delle soglie
Nella tua cornice:
lo spazio è una soglia laterale
il tempo è una soglia trasformativa che non permette ritorni.
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