sabato 20 aprile 2024

L'I Ching e la fisica moderna

 

La fisica ci dice che l’universo è iniziato quando nel vuoto primordiale quantistico si sono formate delle fluttuazioni, che sono cambiamenti o mutamenti dello stato di energia. Le fluttuazioni quantistiche fanno parte della teoria quantistica dei campi, che è un quadro teorico utilizzato per descrivere le particelle elementari e le loro quattro interazioni fondamentali: l’interazione gravitazionale, l’interazione elettromagnetica, l’interazione nucleare debole e l’interazione nucleare forte.

Le fluttuazioni, in accordo con il principio di indeterminazione di Heisenberg, consentono la creazione di coppie virtuali particella-antiparticella. Pertanto, il vuoto è in realtà sede di incessanti processi di creazione e annichilazione, che non appaiono perché la scala di energia è piccola e le fluttuazioni tendono ad annullarsi l’un l’altra.

Da notare che si tratta di “mutamenti” e di “coppie virtuali di particella-antiparticella”. La parola “coppia” sottolinea proprio che abbiamo a che fare di una relazione tra due elementi. E la parola “mutamenti” ricorda che queste relazioni sono dinamiche e cambiano di continuo.

Molto bene. Peccato che di queste quattro interazioni, non ce ne sia una che riguardi gli eventi del nostro mondo. Sappiamo tanto delle particelle e delle forze fisiche, ma non sappiamo come agiscono nelle nostre vite!

I saperi specialistici qua si dividono, e la fisica non ci dice nulla di ciò che ci capita e di come ci capita. Ci vorrebbe anche una scienza che ci chiarisse il moto degli avvenimenti umani. Ci sono leggi? Ci sono regole rintracciabili?

Qui entrano in campo la filosofia, la psicologia, la neurologia ed altre scienze, ognuna con il suo campo specialistico, che non sa nulla delle leggi fisiche.

Ma è possibile che non ci sia un’interazione fra le leggi fisiche, le leggi psichiche e le leggi degli eventi? Se continuiamo a specializzarci, dimenticando il quadro complessivo, non avremo mai una visione d’insieme e non capiremo niente di noi stessi e delle leggi dei cambiamenti.

Eppure, tutto cambia: questa è una prima legge. Cambiamo noi e cambia ogni cosa nell’universo. Il mutamento continuo è la norma.

Ma come cambia? Cambia per contrasto o per contraddizione. Questa è la seconda legge, ben rappresentata dal simbolo taoista dello yang-yin.

Ora, nell’antico testo cinese dell’I Ching, il trimillenario “libro dei mutamenti”, le diverse polarità e gli stati di coscienza sono rappresentate da 64 simboli, gli esagrammi, ognuno dei quali è formato da sei linee, spezzate o continue, che derivano dalla combinazione di 2 degli 8 trigrammi. Un primitivo tentativo di rappresentare ogni cambiamento delle forze cosmiche, ovvero della reciproca interazione fra leggi universali e comportamento dell’uomo.

Qui, l’eterno non è considerato l’immutabile, ma proprio il mutamento, il tempo, il divenire, il flusso senza sosta. È il mutamento stesso che mette in moto e dona significato alla vita. Ma non è arbitrario o casuale: segue una legge di trasformazione, un movimento ciclico (come i corpi celesti, i corpi femminili, le stagioni, le ore del giorno, il bene e il male, l’inizio e la fine, il moto respiratorio, ecc.).

Per questo motivo, l’I Ching sostiene che chi comprende le leggi delle mutazioni è padrone del proprio destino o comunque può conoscerlo e prevederlo. Ma ci vogliono profonda consapevolezza, intuizione, sensibilità, osservazione, attenzione, esperienza; non una mente distratta.

Un marinaio non può certo controllare il vento o le correnti marine, ma può utilizzarle a proprio vantaggio. Non andare stupidamente contro la natura, ma seguendo la natura.

I simboli, espressi dagli ideogrammi cinesi, sono archetipi universali e vengono raggruppati in 64 processi, ognuno dei quali suddiviso i sei fasi, tutti in interazione fra loro.

Gli insegnamenti dell'I Ching sono incentrati sull'idea che tutto è in costante trasformazione e che il mondo è governato da forze dinamiche, che possono essere comprese e influenzate attraverso la riflessione e la meditazione. Un primo tentativo di trovare delle regolarità nel modo del divenire psico-fisico.

E proprio questo è il punto. Come la nostra mente può influenzare gli eventi?

Non molto tempo fa si credeva che la mente e la materia fossero nettamente separate (vedi Cartesio). Ma poi la psicologia ci ha fatto capire che il corpo materiale viene fortemente influenzato dagli stati d’animo e, recentemente, la stessa fisica ci ha fatto capire che il soggetto pensante e cosciente svolge un ruolo determinante (principio d’indeterminazione) nel determinare lo stato delle particelle subatomiche.

Nel principio d'indeterminazione di Heisenberg, la presenza dell'osservatore influisce direttamente sulla misura dei parametri fisici della particella subatomica. L'atto stesso di misurare coinvolge l'interazione dell'osservatore con il sistema.

L'importanza del soggetto  sottolinea il concetto fondamentale della complementarità tra osservatore e sistema osservato. Il che richiede una considerazione attenta del ruolo dell'osservatore e dell'interazione tra misura e sistema misurato.

In sostanza, per la prima volta nella storia della scienza si è dimostrata l’influenza del soggetto pensante e cosciente sulla materia. Il che indica che vi sia una zona d’interazione fra mente e oggetti.

Conclusione non strana, visto che la coscienza non nasce a sé stante, distinta dalla materia, ma nasce con la materia, per la materia. Che cos’è infatti la coscienza se non uno sdoppiamento di ciò che nasce originariamente e che non è né solo coscienza né solo materia, ma entrambe in una relazione di attrazione/repulsione. Relazione/divisione che pone in essere sia un membro che l’altro. Il che è raffigurato proprio dall’antico simbolo dell’I Ching, lo yang/yin.

Si vede benissimo in questo simbolo, rappresentante le due forze fondamentali dell’universo, che l’interazione è di tipo dinamico e oscillante: c’è perfino una linea sinusoidale a dividere/unire le due parti.

Ora, una linea sinusoidale è una forma d'onda che rappresenta un'oscillazione periodica o ciclica ed è molto comune in diversi contesti scientifici e ingegneristici per rappresentare fenomeni di tipo oscillatorio. Il che ci dice che i nostri antichi taoisti qualcosa avevano intuito e avevano a modo loro cercato di costruire un codice d’interpretazione degli eventi psico-fisici.

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