martedì 23 aprile 2024

I problemi dell'amore

 

L’amore dà sempre dei problemi, perché è un sentimento abbastanza labile, mutevole e instabile. Come tutti i sentimenti, del resto. Se tutto cambia, anche le montagne e le galassie, figuriamoci un sentimento! Che oggi c’è e domani chissà. Naturalmente, ci si può impegnare a costruirci sopra una relazione. Ma questo vuol dire poco. Puoi costruire tutte le relazioni che vuoi, ma non puoi impedire che un sentimento cambi o si esaurisca. O che ne subentri un altro.

Quanti problemi per il fatto che si è costruita una relazione stabile e un bel giorno quell’amore sparisce o ne subentra un altro! C’è un conflitto fra il nostro bisogno di stabilità  e il nostro bisogno di novità. Perché la stabilità può portare alla noia, all’abitudine e al soffocamento. E allora subentra l’esigenza opposta.

Ma il problema è che noi vorremmo stabilizzare o ingabbiare ciò che per sua natura è mutevole. È come ingabbiare una farfalla o una rondine che vorrebbero invece volare.

Il secondo motivo della fine di un amore è che ogni relazione è basata sul contrasto fra due poli, come maschio e femmina. Che sono fatti per amarsi e unirsi, ma non per tutta la vita. E che restano diversi.

Quando due diventano come fratello e sorella o come buoni amici, c’è ormai un altro tipo di amore, che non ci fa più palpitare.

E poi c’è un terzo motivo. L’amore non è basato sulla libertà, nel senso che non posso amare chi voglio. No, è un rigido condizionamento che ci viene dal nostro primo amore – quello per il genitore di sesso opposto.

E i genitori lo sanno: per questo mettono al mondo i figli, per avere qualcuno che li amerà, o li odierà, tutta la vita. Mettere al mondo i figli è un istinto, ma questo vi dice già che è un condizionamento della natura che ci piega ai suoi voleri. E, quando ce ne accorgiamo, sono guai.

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