sabato 17 settembre 2022

Lo scopo della vita

 

 

Lo scopo della vita

Una parte della filosofia indiana e della logica universale sostiene che non siamo in grado di trovare un senso al mondo. Almeno non un senso comune. Perché è chiaro che chi sostiene che il mondo è stato creato da un Dio per il suo piacere, giudicando poi gli esseri viventi da come si sono comportati, adotta in realtà logiche umane alquanto puerili, del tutto umane. Così si comporterebbe un qualsiasi allevatore con la sua mandria. Senza tenere conto delle vittime innocenti, delle morti precoci, dei disastri naturali e dei bambini morti.

Quando si verifica un cataclisma naturale (terremoti, alluvioni...) con morti e feriti, c’è sempre un giudice che apre un’inchiesta per disastro colposo. Ma chi dovremmo mettere sul banco degli imputati? Chi, se non quel Dio?

La risposta di alcuni, dunque, è che si tratti di una specie di gioco (lila) come quello dei bambini. Quando dei bambini costruiscono castelli di sabbia e poi li distruggono, si comporterebbero proprio come Dio.

Un puro divertimento senza senso, giocare per giocare.

Così si comporterebbe anche Dio - come un bambino che si diverte?

A me sembra che la vita sia una cosa tremendamente seria, contrassegnata da nascite e da morti, da incidenti e malattie che non sono affatto scherzi. E se qualcuno si diverte sarebbe un incosciente.

Che cosa penseremmo se Putin dicesse che fa la guerra, con morti e feriti, per puro divertimento?

Più che altro si vuol mettere in evidenza la pura gratuità del tutto (tutto potrebbe essere e non essere, indifferentemente) e quindi la mancanza di uno scopo, così come lo intendiamo noi. Ma lo scopo trascendente ( la ragione umana) c’è. Solo che noi, per ora, non lo troviamo.

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