Il buddhismo sostiene che esistono sei regni in cui si può rinascere: il regno degli dei, il regno degli dei gelosi, il regno umano, il regno animale,il regno degli spiriti affamati e il regno infernale. Detto così, sembra di parlare di paradisi, purgatori e inferni in versione orientale. E in parte è vero. Ma non bisogna dimenticare che queste situazioni non sono tanto luoghi fisici, quanto stati psicologici. Non solo: sono anche sempre presenti in questo mondo.
Infatti, il regno degli dei è sì caratterizzato da una lunga e felice vita, ma anche da un grave difetto: l'orgoglio, la presunzione. Gli dei si sentono così a loro agio che s'illudono di non dover più cercare nulla, di essere già individui realizzati. E, anche se vivono a lungo, non sono affatto immortali. Di conseguenza, quando moriranno, soffriranno anche loro e, alla fine, avranno perduto la loro occasione.
Nel secondo regno, ci sono dei che sono gelosi dei primi, e quindi sono dominati dalla competizione e dall'invidia.
Il regno degli esseri umani è dominato dal desiderio, dalla passione, dall'attaccamento, dalla brama e, ovviamente, da una insopprimibile insoddisfazione.
Il regno degli animali è caratterizzato dalla stupidità, dalla incapacità di riflettere e dagli istinti.
Il regno degli spiriti affamati è caratterizzato dall'avidità, dall'avarizia e perciò da un appetito insaziabile, in ogni senso.
Infine il regno infernale è dominato da rabbia, paura, avversione, odio e, quindi, da sofferenza.
Come si vede, tutti questi stati si trovano anche nel nostro mondo. Chi non conosce i ricchi e i potenti che si credono superiori a tutti, gli uomini dominati dalla competizione e dall'invidia, gli individui dominati dalla passione e dall'attaccamento, le persone incapaci di pensare con la loro testa e gli uomini in preda all'avidità? E chi non riconosce anche in se stesso queste tendenze, queste caratteristiche psicologiche?
Ma resta il fatto che proprio gli uomini si trovano in una condizione mediana che è più favorevole ad una presa di coscienza e ad un risveglio spirituale. Per questo si parla di una "fortunata nascita umana".
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