martedì 23 ottobre 2012
La via del Dharma
Il Dharma nel buddhismo è la legge o la regola scoperta o istituita dal Buddha, in cui sono delineate varie linee e vari principi: le quattro nobili verità, l'ottuplice sentiero, i cinque skandha, le tre seti, i tre tipi di sofferenza, i dodici anelli della coproduzione condizionata, i quattro stati sublimi, i quattro jhana, i cinque precetti fondamentali e così via. Tutto è classificato, suddiviso, analizzato e consegnato alla tradizione. Tuttavia, pensare che il vero Dharma sia espresso in questo modo, attraverso discorsi e categorie, è un'illusione. La pratica è un'altra cosa: è mobilitare le proprie energie e la propria intelligenza in un percorso di liberazione che è diverso da persona a persona. Solo a quel punto il Dharma reale si presenterà da sé.
Abbiamo già ottenuto il beneficio della condizione umana e quindi siamo già dotati di tutto il necessario per percorrere la via. Perché allora perder tempo ed energie in futili piaceri? Non si tratta di rinunciare a qualcosa, ma di scegliere ciò che è più importante, di concentrarci su ciò che ci darà più gioia.
Naturalmente i piaceri futili non sono quelli canonici condannati dall'ascetismo tradizionale. E, in certo casi, possono essere più utili di altre nobili virtù.
Se perdi tempo a giocare nei casinò, a guardare film stupidi, a spettegolare o a frequentare prostitute, questi saranno certamente vani piaceri. Ma se giochi con tuo figlio, guardi film intelligenti, parli di problemi seri o eserciti il sesso con una persona che ami, questo ti farà capire tante cose e ti allargherà la coscienza. In realtà, ogni piacere può essere ottenebrante o illuminante, a seconda dei casi, a seconda dei momenti.
Non ti fidare dei decaloghi incisi nella pietra. Il nostro spirito non è una pietra: è mobile e sensibile, ed ha la capacità di capire da sé, al di là delle parole e dei concetti prestabiliti, quale sia il percorso giusto - il tuo Dharma.
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