mercoledì 26 settembre 2012

Questioni di serietà



Da tempo vado ripetendo che la questione politica in Italia è legata alla questione morale. Il fatto è che gli italiani non hanno senso etico, sono cattolici allevati all'ombra del moralismo piccolo-borghese del cattolicesimo. In nessun altro paese europeo possono accadere le cose che capitano da noi, lo scialo del denaro pubblico. Questo dimostra che si tratta di un problema del nostro popolo - un popolo appunto privo di senso civico, un popolo privo di senso del bene comune, un popolo di approfittatori che considerano la politica un mezzo per fare soldi, per avere privilegi. L'anomalia italiana è tutta qui. Non siamo un popolo di gente seria. Basta vedere i nostri programmi televisivi: spettacoli di buffoni, anche quando si tratta di politici. Spettacoli di commedianti . Lo stesso dicasi per la religione: sacre rappresentazioni, preti e papi che fanno sfoggio dei vestiti di Armani. Senza nessuna sostanza.
Questa è la cultura italiana - tutta votata all'esteriorità. Questo è un popolo che ha bisogno di una riconversione psicologica.
Come mai non riusciamo a introdurre una legge anti-corruzione? E perché ce la facciamo imporre dall'Europa? Evidentemente da soli non ce la faremmo.
In tutte le scuole dovremmo introdurre lezioni di serietà. Un po' di interiorità per tutti. Smettere di ciarlare, smettere di apparire, fare il silenzio interiore... e sapersi guardare.

1 commento:

  1. Condivido.
    Al 100%.
    Fossimo seri, chi di noi avrebbe ancora voglia di scandalizzarsi per l'ultimo di una serie di scandali tutti uguali?
    Scandalo attiene all'eccezionalità di un fatto.
    Quando questo si ripete nel tempo e riguarda ogni partito, ogni istituzione, ogni bocciofila con conti all'estero, diventa normalità.
    Ecco quindi che la corruzione fa notizia al solo scopo di sostenere una doppia morale: una per il potere (comunque inteso), l'altra per i sudditi (noi).
    Fossimo cittadini, alla francese, avremmo la ghigliottina all'opera 24h24.
    Invece, ci lasciamo tranquillamente derubare anche del pane, senza un lamento che non sia quello ormai inutile sul web, lo sfogatoio nazionale.
    Il silenzio è oggi la rivoluzione...

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