lunedì 10 settembre 2012
Lo spirito del rilassamento
Come mai il rilassamento, la calma e il silenzio mentale vengono caldeggiati dal Buddhismo e in generale dalla spiritualità della meditazione, ma non dalle altre religioni? Come mai nelle altre religioni non troviamo mai un invito a rimanere tranquilli o a stare seduti senza fare nulla? Come mai troviamo invece appelli alla guerra contro il male, alle crociate, all'impegno ascetico, allo sforzo, alla lotta, eccetera? Sì, talvolta troviamo inviti alla pace... ma lasciati cadere distrattamente, quasi senza crederci veramente. In Gesù troviamo perfino frasi come: "Non sono venuto a portare la pace, ma una spada!". Il risultato sono le nostre società (cristiane, musulmane, ebraiche, indù, ecc.), dominate dalla guerra interna ed esterna, dalla lotta, dalla competizione e soprattutto dal rumore continuo. Tutte ci dicono che dobbiamo lottare... per conquistare il bene, s'intende: ma, intanto, è guerra.
Il problema è molto profondo. E non si tratta di qualcosa di esteriore o di ambientale. Il fatto è che l'uomo è prima di tutto in guerra con se stesso. Mentre un gatto è un gatto e non aspira ad essere altro; mentre un platano è un platano e non vuole essere un ciliegio o chissà che altro, l'uomo aspira sempre ad essere altro da sé. O vorrebbe essere come certi modelli irraggiungibili (gli attori, i ricchi, i potenti, i famosi, ecc.) o vorrebbe essere più bello, più forte, più intelligente, più virtuoso, ecc. Anche in campo religioso, è accesa la gara ad essere ciò che non si è: devi migliorarti, devi lottare contro il male, contro le cattive tendenze, devi essere più buono, devi essere perfetto come lo è Dio, ecc. Insomma, ti senti un essere inferiore e devi impegnarti a fare meglio. Da qui la gara continua a fare di più, ad essere migliore... a non essere ciò che sei. Da qui la febbre mentale che fa stare male tutti, l'irrequietezza senza tregua, l'invidia, l'ira, l'avversione verso gli altri e verso te stesso. Questo è il punto: nessuno ti dice che vai bene così come sei... e che, anzi, stai male proprio perché non ti accetti.
Nessuno ti dice di stare calmo, di rilassarti, di stare in silenzio, di restare fermo. Nessuno ti dice di accettare te stesso e gli altri, coloro che sono diversi da te. Nessuno ti dice che, restando quello che sei, sei già perfetto... qualunque cosa tu sia. Sei perfetto, così come lo il gatto o il platano. Credi forse che Dio abbia fatto le cose sbagliate? Sì, lo credi. Lo credi al punto che credi anche nel Diavolo. Ma nota come il prefisso -di di Dio e Diavolo, di antica origine indo-europea, già stia a indicare la divisione. Tutto è diviso nel nostro mondo, dall'io a Dio. Tutto è in dissidio e in competizione.
Se predicassimo la calma, invece dello sforzo, e se stigmatizzassimo chi è agitato, nervoso e irascibile, basterebbe questo a trasformare il mondo. Ma i nostri valori sono altri. E si vede. Siamo in guerra dalla mattina alla sera, contro gli altri e contro noi stessi.
Ma prova a rilassarti, a stare seduto senza fare niente, a fare silenzio nella tua mente. Prova a smettere di aspirare ad essere diverso da ciò che sei. Prova a smettere di desiderare il perfezionismo. Prova a smettere di desiderare che non ci siano aspetti negativi in te o negli altri. Male e bene sono dappertutto e in tutti. E allora datti una calmata, rilassati. Rilassati in ciò che sei. Non importa come sei. Comunque tu sia, con tutti i tuoi difetti, vai già bene, sei autentico. Tu sei fortunato ad essere nato... ad essere. Tra milioni di spermatozoi hai già vinto tu. Hai già vinto alla lotteria. Renditene conto. Hai aperto gli occhi sull'essere... e dunque sei. Che altro vuoi?
D'accordo, non sei perfetto. Ma nessuno lo è, nemmeno Dio. Dunque, rilassati. Assapora ciò che sei, il fatto di essere. Non devi essere diverso, non devi essere un altro, non devi essere migliore, non devi alienarti. Così come sei, con tutti i tuoi pregi e i difetti, sei autentico. E il tuo compito nella vita è essere te stesso, è essere autentico. E questo lo puoi essere semplicemente... rilassandoti.
Ecco come il rilassamento, la calma e il silenzio interiore diventano spiritualità. Sembrava niente rilassarsi, sembrava un fatto fisico, un problema di stress. No, è il tuo problema, è il problema fondamentali degli esseri umani.
Appena puoi, rilassati. Cerca di essere te stesso. Accettati. Così farai felice, oltre a te stesso, anche l'universo.
Riappacificarsi con se stessi per riappacificarsi con il mondo - questo è il senso profondo del rilassamento.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento