Come al solito questo papa, che qualcuno si ostina a definire "teologo", scopre l'acqua calda. Nel suo ultimo libro scrive che "con il suo annunzio Gesù ha realizzato un distacco tra la dimensione religiosa da quella politica, un distacco che ha cambiato il mondo e che appartiene all'essenza della nuova vita".
Anche noi modestamente ci ricordiamo della famosa frase "a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Peccato che non lo se lo ricordi la Chiesa, che continua a vivere alle spalle di Cesare, appoggiando partiti politici e ricevendo in cambio sostanziosi contributi. Un po' di coerenza non guasterebbe.
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