venerdì 12 novembre 2010

Mind wandering

All'università di Harvard sono riusciti a calcolare che la nostra mente passa metà del tempo a pensare ad altro rispetto a ciò che stiamo facendo. Metà del tempo non siamo dunque presenti e seguiamo le nostre fantasticherie. Ci sono solo poche attività in cui le divagazioni scendono al di sotto del 30%: prima di tutto nella sessualità e poi anche nel gioco e nello sport.


Questo signitica che per essere concentrati sul presente ci dev'essere un interesse emotivo e che metà del nostro tempo facciamo cose prive di interesse. Nel 42,50% dei casi, le divagazioni sono piacevoli, nel 26,50% sono spiacevoli e nel 31% sono neutre.

Oltre all'amore, le attività in cui si tende di meno a divagare sono la preghiera e la meditazione. Ecco perché le religioni orientali ci insegnano che la felicità consiste nel vivere nel presente, nel "qui e ora": più si è felici, più si svolgono attività interessanti, e viceversa.

In conclusione, meno siamo in preda a desideri o fantasticherie, più siamo felici. Ma evitare desideri e divagazioni mentali significa già meditare.

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