mercoledì 3 novembre 2010

Dialettica

Non c'è niente da fare: la gioia non può che nascere dalla sofferenza - è una legge che è inscritta nella natura. Come dicono alcuni versi,




Della vita


l'essenza è questa -


un'alba di sole


dopo una notte di tempesta.





Quando saliamo sulla cima di una montagna e da lassù contempliamo un vastissimo panorama di monti, di valli, di fiumi e di laghi, ci sentiamo prendere da un misto di sgomento e di stupore. Quanto è grande il mondo, quanto piccoli siamo noi! Ma a poco a poco il senso di sgomento scompare e resta un sentimento di vastità e di leggerezza. Le nostre vicende ci sembrano allora piccole e trascurabili, i nostri conflitti sembrano placarsi, le nostre sofferenze si attenuano. E veniamo colti dalla gioia. Il motivo di questo stato di benessere è l'aver ridimensionato il nostro piccolo io, è l'esserci allontanati per un po' dai nostri soffocanti limiti, dalle nostre contorsioni sentimentali e mentali. Anche questa è meditazione.

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