sabato 19 giugno 2010

Saramago e l'origine del male

Saramago e l’origine del male


È noto che il furore ideologico – e quello religioso – oscura la mente. E certamente l”Osservatore romano” nel suo articolo odierno contro lo scrittore José Saramago si è fatto cogliere da un simile oscuramento. Prendersela con una grande scrittore, onorato non a caso con il Premio Nobel, solo perché ha attribuito a Dio l’origine di gran parte del male sulla Terra, è indice di una faziosità che ottunde il giudizio.

Si può essere in disaccordo con le sue tesi. Però non si può disconoscere il suo valore.

Ma ormai la mentalità religiosa ci ha abituati a questo tipo di faziosità...e a questa spietatezza. Dai fondamentalisti musulmani a quelli cristiani, chi non la pensa come loro è un nemico da abbattere.

Dov’è finita la pietas cristiana, ammesso che sia mai esistita? Lo abbiamo già notato nei casi dell’Englaro e di Welby. Il furore religioso spinge a prendersela anche con i moribondi e con i morti.

Eppure l’idea di Saramago, per quanto semplicistica, è antica quanto il mondo – quanto la fede in un Dio solo buono. Almeno in Oriente a Dio vengono attribuiti tutti i ruoli, anche quello distruttivo. Solo nelle religioni del Dio-solo-Bene e del Dio-solo-Amore, il male viene attribuito a colpe umane: troppo comodo...e troppo semplicistico. Tant’è vero che queste religioni poi si devono inventare fantomatici “peccati originali” o mitologici anti-dei come Satana.

Se si crede in Dio, anche lui ha le sue colpe: il peccato originale è anche un suo vizio originale. Soltanto se non si crede in Dio, lo si può discolpare.

Bene e male sono costitutivi di questo mondo. E dunque sono costitutivi della presunta Origine di questo mondo. Le colpe degli uomini possono aggravare il male, ma non eliminarlo.

A meno che non si pensi – come in Oriente – che esista una legge del karma, impersonale, che dia a ciascuno secondo quanto ha seminato nelle precedenti vite. Ma resta anche qui il problema di fondo: da dove nasce questo male che fa deviare qualcosa che in origine si presume soltanto buono?

La verità è che bene e male sono come la luce e l’ombra: uniti e complementari. Sono le due facce di una stessa medaglia. Non si può concepire l’uno senza concepire l’altro.

Ma chi ha creato questa medaglia non può dichiararsi innocente o lavarsene le mani. È corresponsabile.

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