mercoledì 9 giugno 2010

Il potere della pubblicità

La pubblicità oggi ha assunto un tale potere da mettere in pericolo l’equilibrio umano e il libero arbitrio. Infatti una campagna pubblicitaria, condotta ossessivamente, è in grado di far aumentare considerevolmente il numero delle vendite. E già questa è una forma di coercizione occulta. Ma il problema è che, mentre un tempo la pubblicità serviva a far vendere i prodotti commerciali, oggi viene utilizzata per far votare un uomo o un partito politico. Siamo insomma alla pubblicità messa al servizio del potere. Un potere occulto messo al servizio di un altro potere...che a sua volta diventa coercitivo, ossia passa attraverso percorsi inconsci. Oggi, dunque, le dittature non si avvalgono più solo dei rozzi strumenti di una volta, della forza brutale della polizia e dei servizi segreti, ma impiegano sofisticate tecniche di indottrinamento, di imbonimento e di convincimento che hanno un enorme potere sulle menti più deboli.


Anche la ripetizione ossessiva e continua di riti, di cerimonie, di slogan o di affermazioni ha lo stesso potere. Lo sanno bene le religioni, che di questo vivono, e le tecniche di meditazione che ricorrono ai mantra o alle affermazioni positive per penetrare oltre la soglia della coscienza.

Ecco perché è necessario che la legge si occupi della pubblicità. Impedendo in particolare che le campagne pubblicitarie possano durare più di un certo numero di giorni e che siano pervasive. Se infatti ci troviamo su tutti i mezzi di informazione e a tutte le ore lo stesso messaggio che ci invita a compare qualcosa o a votare qualcuno, alla fine gran parte dei cittadini aderirà a quel messaggio e comprerà o voterà ciò che si impone con la pubblicità.

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