lunedì 26 febbraio 2024

La mente creatrice

 


Chi pensa che l’universo non possa essere nato dal nulla, convinto che dal nulla non possa nascere nulla, non ha capito che le forze vanno sempre in coppia, opposte ma complementari, e quindi che il tutto non può che essere nato dal suo opposto.complementare, il nulla. Infatti, se pensi il tutto – e dunque lo credi e lo rendi possibile -, necessariamente credi e rendi possibile il nulla. Metti in relazione le due polarità.

Il pensiero, a un certo livello, crea davvero le cose, nel senso che è fattore determinante della loro esistenza. Un po’ come nella fisica quantistica, è l’osservatore con la sua ricerca che fa “collassare” – ovvero esistere – una delle due possibilità.

“È stata proprio la fisica quantistica a rilanciare il ruolo del soggetto e quindi della mente nella creazione. emergono due pilastri concettuali fondamentali: da un lato, l’idea che l’atto di osservazione non sia un fenomeno neutrale, ma piuttosto un’azione in grado di influenzare la manifestazione stessa degli eventi; dall’altro, il concetto di interconnessione tra osservatore e osservato, che sottolinea il ruolo attivo e dinamico della coscienza umana nella creazione della realtà. Tale visione rivoluzionaria ci invita a riconsiderare il nostro ruolo nell’universo e a riconoscere il potenziale illimitato della mente umana nel plasmare la nostra esperienza.

In altri termini, la mente umana ha la capacità di influenzare attivamente la realtà attraverso il potere del pensiero. I pensieri non sono meri epifenomeni della mente, ma piuttosto vibrazioni energetiche in grado di interagire con il tessuto fondamentale dell’universo: il campo quantico. Questa interazione sottolinea l’importanza della coscienza umana come agente attivo nella manifestazione della materia e negli eventi.

Per comprendere appieno il concetto di “mente quantistica“, è essenziale considerare la natura intrinsecamente energetica dell’universo. Secondo la fisica quantistica, tutto ciò che esiste è costituito da energia in movimento, un tessuto dinamico di vibrazioni che forma la base stessa della realtà. I pensieri umani, anch’essi forme di energia, interagiscono con questo campo energetico, influenzando la manifestazione della materia e degli eventi nella nostra vita quotidiana.” (da un articolo di Francesca Zavettieri del 18 febbraio 2024 in Meteoweb).

Del resto, se cerchiamo nell’IA una definizione di campo quantico, troviamo che “è un campo fisico descritto dalla meccanica quantistica. In fisica teorica, i campi quantici sono interpretati come entità fondamentali che permeano lo spazio in ogni punto e che si comportano secondo le leggi della teoria dei quanti. Questi campi possono avere valori discreti di energia e quantità di moto, e le loro fluttuazioni possono dare origine a particelle elementari. Esempi di campi quantici includono il campo elettromagnetico, il campo delle particelle elementari noto come campo di Higgs, e altri campi che descrivono forze e interazioni tra particelle.”

 In sostanza  bisogna trattarlo come un insieme infinito di oscillatori armonici quantistici, in cui ogni oscillatore rappresenta una possibile eccitazione del campo.

Questa parola “oscillatori” ci riporta alla teoria delle oscillazioni delle antinomie, che si comportano appunto come movimenti oscillatori e pendolari, ovvero come continue oscillazioni tra contrari opposti ma complementari.

Così, dal mondo infinitamente piccolo delle particelle arriviamo al mondo macroscopico della nostra esperienza. Dal mondo della fisica alle concezioni del taoismo, dove la polarità yang/yin, nata dal nulla o vuoto, domina ogni coppia di dicotomie e ogni forza, materiale e mentale.

In breve, è la mente che fa essere le cose in un certo modo. Ma questo implica che la mente influenza senza che ce ne rendiamo conto la nostra realtà, dall’inizio ad oggi, ossia dalle prime coppie di particelle fino alle galassie. Ma quale soggetto cosciente poteva esserci quando l’universo era formato da particelle?

Il fatto è che la coscienza è data proprio dalla dualità e complementarità delle forze contrapposte che vanno sempre a due a due. E questo è appunto sia la struttura del nostro cervello (non a caso due emisferi) sia la struttura delle particelle. Tutto va a polarità accoppiate, opposte e complementari, che indica una forza che controlla l’altra.

Siamo sempre in due, anche quando siamo soli: tutto è sempre in un rapporto duale dinamico e dialettico, che è la base della coscienza. Dunque, tutto è in qualche modo cosciente.

In neurofisiologia,  le onde cerebrali (anche conosciute come oscillazioni cerebrali) sono i segnali di attività "ritmica" o ripetitiva (continua) nel cervello degli esseri umani viventi. Sono segni di un’attività elettrica che può essere misurata e che varia per frequenza e ampiezza. Per esempio, le oscillazioni gamma sono coinvolte nelle attività cognitive quali concentrazione, sogno, meditazione, recupero della memoria, l'elaborazione delle informazioni e la percezione cosciente.

La coscienza, nel nostro cervello e in tutti i sistemi, è data proprio dalla struttura duale e oscillatoria delle forze coinvolte, che rispondono alla legge dell’azione/reazione. In sostanza, tutti i sistemi coscienti sono duali, dato che una parte deve controllare l’altra, uguale ma contraria e complementare.

La complementarità è la base della coscienza yang/yin.

Poiché nell’universo tutto si muove e si trasforma, poiché tutto cambia, oscilla, vibra e non è mai lo stesso, poiché tutto è energia, non possiamo avere una visione statica delle cose. Il divenire è la legge fondamentale, come già avevano compreso Eraclito in Grecia (tutto scorre, non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume…) e Laotzu in Cina.

Pensate che fra il sesto e il quinto secolo a.C. c’erano pensatori, in due punti opposti del mondo, che avevano capito come stavano le cose – prima che nascessero le mitologiche religioni degli dei o del dio che sacrifica suo figlio, non si sa perché, dato che nulla è cambiato. E oggi la fisica moderna ha confermato le concezioni dei due filosofi.

Ma se tutto muta continuamente, questa è una legge invariabile. Il che era intuitivo, dato che, per il principio delle oscillazioni, un opposto polare deve dare vita al suo contrario. E quindi, in un mondo in continuo cambiamento, qualcosa deve essere fisso, assoluto.

Tenete presente che l’ “oscillatore armonico” è uno dei concetti fondamentali della fisica meccanica e trova applicazione in molti campi, dalla dinamica dei sistemi fisici semplici alle analisi più complesse dei circuiti elettrici e delle vibrazioni. L’oscillatore armonico quantistico è uno dei sistemi più importanti nella fisica teorica. Anche un pendolo è un oscillatore armonico.

L’idea di un universo costituito da oscillatori armonici è affascinante e richiama alcuni concetti della fisica teorica e della filosofia. Immaginiamo un universo in cui ogni particella, campo o regione dello spaziotempo vibra come un oscillatore armonico. Poiché tutto è vibrazione, in un universo di oscillatori armonici, ogni entità sarebbe in uno stato di vibrazione costante. Questo potrebbe includere particelle subatomiche, campi e persino le strutture fondamentali dello spaziotempo stesso. L’intero tessuto dell’universo sarebbe un’orchestra di onde e frequenze. E anche la mente umana.

1.  Se immaginiamo di ascoltare l’universo come una sinfonia di onde. Avremmo un vasto spettro di frequenze, dalle basse frequenze delle onde gravitazionali alle alte frequenze delle particelle subatomiche. Ogni oscillatore contribuirebbe alla melodia cosmica.

2.  Gli oscillatori interagirebbero tra loro, creando risonanze e dissonanze. Alcune regioni dell’universo potrebbero vibrare in armonia, mentre altre potrebbero essere fuori fase. Queste interazioni determinerebbero la struttura e l’evoluzione dell’universo.

Il divenire comunque non avviene a casaccio, ma seguendo precise leggi che agiscono sia nel mondo fisico sia nel mondo mentale.

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