domenica 19 novembre 2023

La legge dell'oscillazione

 

Penso, dunque sono, diceva il buon vecchio Cartesio. In realtà, non è il pensare, ma l’essere consapevoli.

Sono cosciente, dunque so di essere (e con me tutto il mondo).

In effetti, per affermare che il mondo esiste (e io con lui, in lui…), ci dev’essere qualcuno che lo testimoni. Dunque, io affermo me stesso e il mondo nello stesso tempo. Se non ci fosse questa testimonianza, nessuno potrebbe sapere se il mondo esiste e non esiste. Anche il non esistere ha bisogno di un osservatore.

Questo significa che il testimone (o l’osservatore) è parte integrante del mondo, del suo esistere o non esistere.

Una qualunque cosa non può esistere se non c’è un testimone che la convalidi. Altrimenti, chi stabilirebbe se è o non è? Se non ci fosse qualcosa di consapevole, non ci sarebbe niente.

La coscienza non può essere separata dal mondo. Senza una coscienza, semplicemente il mondo non potrebbe esistere. Noi, invece, pensiamo che, anche senza essere coscienti, il mondo esisterebbe là fuori, come un palcoscenico inanimato. Non è così: il mondo prende forma quando si accende la coscienza. Infatti, tutti gli esseri viventi sono dotati di una maggiore o minore coscienza, anche le piante.

Allora il mondo e la coscienza, il soggetto e l’oggetto, non possono essere separati. Ma sono interdipendenti. L’uno non potrebbe esistere senza l’altro.

Noi però ci domandiamo: che ne era dell’universo prima che nascesse la coscienza?

Evidentemente anche le più piccole particelle sono dotate di coscienza. Altrimenti, come saprebbero come comportarsi? Conoscono forse le leggi della fisica? Sono andate a scuola?

Questo vuol dire che i due presunti poli, lo spirito e la materia, il soggetto e l’oggetto, la coscienza e il mondo, seguono la legge dell’oscillazione di tutti i poli e non sono affatto separati, ma si sostengono e si giustificano a vicenda, Fanno parte di un unico processo.

Se questo è  vero, vuol dire che i due si influenzano a vicenda e che lo spirito-coscienza in realtà è in un rapporto di contrapposizione/collaborazione con la materia. Come la materia influenza lo spirito, così lo spirito influenza la materia… solo che lo fa in maniera automatica e noi non ce ne accorgiamo.

Per esempio, uno stato d’animo di rabbia, di odio o di stress può provocare malattie fisiche. Credo che nessuno lo neghi.

Comunque il livello di influenza della coscienza è in gran parte inconscio. Cioè la coscienza opera a vari livelli.

Allora potremmo inventare un’operazione o un esperimento mentale che ci dia la prova che la mente può influenzare la materia o gli avvenimenti dell’esistenza.

In fondo la vita è una continua oscillazione fra due poli opposti (tristezza/allegria, successo/insuccesso, malattia/salute, amore/odio, fame/sazietà, positivo/negativo, terribile/meraviglioso, inizio/fine, caldo/freddo, benessere/malessere, veglia/sonno, inspirazione/espirazione, nascita/morte, acquisizione/perdita, attrazione/repulsione, forza/debolezza, indifferenza/interesse, eccetera, eccetera). Perché non dovrebbe esserci uno scambio e un collegamento continuo tra spirito e materia?

 

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