mercoledì 28 dicembre 2011

Shanti: l'imperturbabilità

L'imperturbabilità è il frutto e la prova che la meditazione è servita a qualcosa. Essere imperturbabili non significa non provare nulla, ma prendere le distanze dalle passioni più negative, quelle che ci sconvolgono, perché in tal caso non siamo che marionette in balia di istinti. La mente consapevole deve essere in grado di agire su emozioni, sentimenti e stati d'animo in modo da disinnescarli e riportarli ad una visione serena e trasparente. Naturalmente ogni emozione richiede una cura a sé. Ma l'approccio generale è lo stesso: essere consapevoli del sentimento che si è impadronito di noi, staccarlo da noi, guardarlo come se fosse di un altro e a poco a poco disinnescarlo. Con l'ira, per esempio, il processo è chiaro. Ognuno avrà una causa scatenante personale, ma tutti abbiamo la possibilità di accorgerci quando incomincia a montare - e abbiamo la possibilità di fare un passo indietro, prenderla in considerazione e staccarcene. Basta saper creare questo piccolo spazio, questo piccolo intervallo, per disinnescarla, per evitare lo scoppio. Questo non significa che la sua energianon sia utile in certi casi, ma significa che possiamo utilizzare la sua forza propulsiva per agire con energia, anziché essere agiti da essa. Lo stesso meccanismo vale per tutte le emozioni.
L'amore è un altro osso duro. Qui sembra che la ragione non abbia più gioco, ed è vero. Ma la consapevolezza non ne viene smontata, al contrario: anche la consapevolezza si nutre di amore, e sfodera il suo lato migliore proprio durante le tempeste emozionali. La consapevolezza è sempre attiva, pronta e fresca - basta questo. Basta questo per prendere atto dell'amore, magari per capire se è vero, per approfondirlo e per trasformarlo da una passione incontrollabile ad una calma forza che ci anima.
Anche la paura può essere "lavorata" nello stesso modo. Anche la paura della morte.
All'imperturbabilità ci si addestra attraverso la consapevolezza dei sentimenti, un metodo che automaticamente ne prende le distanze e utilizza solo la parte positiva, la carica vitale, lasciando perdere gli effetti negativi. Ovviamente non si tratta di un processo facile: ci vuole pazienza, capacità di osservazione e capacità di accettare le inevitabili sconfitte. Ma, a lungo andare, il nostro essere ne sarà trasformato. Noi usciremo dal binomio depressione/esaltazione e godremo di una imperturbabilità interiore che  ci darà un'altra e un'alta qualità di vita.
Come si vede, nella meditazione rientrano numerose pratiche. E in questo caso  si tratta di conoscere e affrontare le proprie emozioni e i propri sentimenti, togliendo loro il lato più sgradevole.
L'imperturbabilità non devitalizza le emozioni, ma ci offre una via per trasformare il caos mentale in una visione, come quando si guarda un paesaggio sconfinato in una limpida mattina.
Di questo noi abbiamo bisogno: di schiarirci la mente per sbarazzarci di ignoranza e confusione. Che altra umanità avremmo se solo simili metodi fossero adottati nelle famiglie e nelle scuole! Faremmo di colpo un salto evolutivo.

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