martedì 4 luglio 2023

Libertà dal condizionamento

 

Noi non pensiamo le cose. Ma le nostre idee sulle cose, idee che ci vengono dal passato, dalla cultura, dalla religione, dalla famiglia e da mille ideologie che ci condizionano ogni approccio. Di conseguenza, non vediamo il mondo così com’è, ma le nostre idee che ci siamo fatti sul mondo. Perfino le nostre percezioni sono distorte dalle idee e dalle immagini che ci vengono dal passato.

Non vediamo niente e non incontriamo nessuno in modo reale.

Per esempio, l’amore dipende dai primi mesi di vita e dalle idee che ci siamo fatti su quella che deve essere la nostra donna o il nostro uomo ideale. Quindi ci innamoriamo di un’immagine, non di una persona reale – con conseguenze distruttive quando incominciamo a conoscere la vera persona.

Dunque, anche nell’intimità siamo condizionati dalle conoscenze passate.

Figuriamoci quando cerchiamo di interpretare il mondo in base alle nostre ideologie.

Per esempio, il nazionalismo è una delle ideologie più stupide. Non solo perché veniamo da una storia di un nazionalismo che ha già scatenato due guerre mondiali e altre innumerevoli guerre, ma anche perché, se tutti siamo nazionalisti, finiremo per scontrarci con gli altri, che a loro volta difendono gli interessi nazionali.

Non c’è chi non veda che un mondo di nazionalismi, è un mondo sempre in guerra. Ma le idee del passato non ci abbandonano mai e si ripresentano continuamente. Sentiamo ancora parlare di patrie, di razze, di discriminazioni in base al sesso, di aumentare le nascite, di condannare l’aborto, di eliminare i termini stranieri dalla lingua e di discriminazioni verso gli immigrati trattati come carne da lavoro… e tutta la tiritera del fascismo che tanto male ha fatto all’Italia.

Invece di creare un uomo universale, cittadino del mondo, ci rinchiudiamo in una soffocante prigione.

Pochi si accorgono di questa deriva. I giovani cantano, ballano, vanno in vacanza, cercano il successo facile e si drogano… come se non fossero già drogati da tutte queste ideologie stupide.

La cultura si riduce alle trasmissioni televisive, ai concerti rock, alla politica (di tanti “inutili buffoni”, come diceva Battiato), alle gare televisive o allo sport. Si è mai sentito un dibattito serio sulle religioni, sul Gesù storico o sull’autorità del Papa?

Si continua a credere ai miti e non alla realtà. Si crede che l’io e il tempo siano qualcosa di solido e non delle convenzioni.

In questo modo siamo dei burattini, delle marionette che ripetono idee e azioni convenzionali, si limitano a reagire (non ad agire) e vivono vite scontate. Si viene al mondo solo per lavorare, riprodursi e per dare vita a figli che siano nostre immagini, rifacciano le nostre stesse cose e pensino come abbiamo pensato noi.

Non si può zittire la mente, con tutte le sue immaginazioni, con tutti i suoi inganni, con tutte le sue illusioni. Anche se ci ritiriamo in una grotta, la mente non ci abbandonerà. Ma, se la osserviamo attentamente e se lasciamo scorrere i suoi pensieri senza identificarci con essi, possiamo acquisire spazi di libertà dalla tirannia dell’io e dalla coscienza condizionata. E possiamo realmente trascenderla.

Questa è la vera trascendenza, non quella di un Dio in un Iperuranio. Questa è la meditazione che può trovare la pace e il silenzio, al di là di un mondo sempre in lotta e sempre falso, capace di ripetersi ma non di fare un balzo rinnovatore.

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