martedì 6 dicembre 2022

"Polvere sei"

 

Se con la morte abbiamo paura di perdere il senso della nostra identità e di precipitare nel nulla, dobbiamo dire che un nulla assoluto non può esistere, perché dal nulla non può uscire nulla. E noi siamo pur sempre qualcosa, per quanto illusorio e transitorio. Dunque, se c’è qualcosa, il nulla è pur sempre un grembo fecondo.

Certo, la transizione dall’essere qualcosa a essere nulla prevede un annullamento e una riconfigurazione traumatica. Ma questo avviene continuamente già nella vita.

Quando partiamo per un lungo viaggio o quando passiamo da uno stato all’altro o da un periodo all’altro, c’è un momento di transizione. Abbiamo abbandonato il vecchio, ma non abbiamo ancora il nuovo. Ci troviamo smarriti e confusi, in una fase di sospensione. Dobbiamo abituarci a poco a poco al nuovo.

Ma questo succede ad ogni momento della vita, anche se non ci accorgiamo della transizione. Da un momento all’altro, l’intervallo è troppo breve perché lo avvertiamo. Però, talvolta ci accorgiamo che da quel momento niente sarà più come prima: tutto cambierà.

Non perdiamo proprio il senso della nostra identità, ma le cose cambieranno: una morte, una malattia, un addio…la situazione cambierà. E di questi momenti nella vita ce ne sono parecchi. Il divenire è fatto così, è uno scorrimento e un cambiamento continuo, con salti bruschi, talvolta drammatici.

La morte è uno di questi.

Lo sconquasso è terribile e la nostra identità sembra svanire, insieme con la memoria. Però qualcosa rimane sempre. Perché, come ho detto, il nulla totale non può esistere.

Che cosa rimane? Rimane come una traccia, perché venire all’esistenza, la comparsa all’essere – ed a un essere preciso – è stato un altro cambiamento fondamentale, in base al quale le cose non sono più quelle di prima. Qualcosa si è palesato, il tessuto del niente si è trasformato in qualcosa e non potrà più scomparire. Un segno si è affermato, e per sempre.

L’essere potrà anche finire nel nulla. Ma il nulla è pur sempre qualcosa.

Sì, siamo polvere. Ma la polvere non è niente. Può anche fermare un complesso meccanismo. Può assumere tante forme. Ha costituito pianeti e stelle. Ha formato l’universo. Ed è dotata di vita e coscienza. Ecco perché non potrà più scomparire.

Ma la forma che assumerà dopo la morte del corpo fisico dipende da noi. Ecco perché è molto importante sviluppare durante la vita la consapevolezza di cosa siamo: inconsistenti, ma indistruttibili.

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