Quando si è
giovani, si crede che ce la faremo ad avere una vita piacevole, con gli studi
giusti, con il partner giusto e con il lavoro giusto. Magari riusciremo a fare
soldi e ad avere successo.
Tutto bello.
Davanti a noi si aprono infinite possibilità e noi certo non siamo inferiori a
nessuno. Abbiamo le forze e i mezzi per riuscire.
Ma poi ci
scontriamo con qualcosa che non va secondo le nostre speranze. Qualche
fallimento, qualche delusione.
Passa il tempo
e combiniamo poco. Magari riusciamo a fare soldi e ad avere successo. Ma tutto
è incerto, ambiguo, pieno di dolori fisici e psicologici. Ci dobbiamo scontrare
contro un destino avverso. Le difficoltà non mancano.
Poi,
indipendentemente dai soldi e dal successo, subiamo delle perdite che non sono solo
quelle materiali. Dovremo perdere i genitori, qualche amico, dovremo ammalarci,
dovremo essere abbandonati o traditi, dovremo subire gli insulti dell’età.
Un po’ per
volta i fallimenti e gli errori si accumulano, vivere non ci sembra più un pasto
gratuito.
Se allarghiamo lo
sguardo, ci accorgiamo che il mondo, pur nella sua bellezza, è un enorme
mattatoio. Tutti gli esseri, per vivere, devono mangiare altri esseri e
scontrarsi contro altri esseri. C’è una specie di guerra che non finisce mai e
gli uomini si combattono. C’è sempre il brutale, c’è sempre il prepotente, c’è
sempre quello che vuole impadronirsi delle cose con la violenza. E, allora,
volenti o nolenti, dobbiamo combattere.
Vivere diventa
un conflitto doloroso, anche interno, fra opposte forze.
Certo, a
qualcuno va un po’ meglio, ma a tutti capita di dover fare i conti con
avversità continue.
La vita diventa
una prova di forza, con una sofferenza ineliminabile.
C’è che continua
a dire che la vita è bella, ma anche lui deve soffrire.
Così arrivano i
preti di qualche religione a dirci che, anche se soffriamo, ci sarà un paradiso
che ci compenserà dei dolori (non si sa come), ma anche un inferno. Che fine
farà per esempio un tipo come Putin, che uccide e fa soffrire migliaia di
persone innocenti? Finirà all’inferno o si reincarnerà in qualcuno che, senza
saperlo, dovrà pagare le sue colpe?
E Dio?
Se è buono, non
si capisce da dove viene il male e perché non protegge i buoni.
Quando nasce un
bambino, noi siamo felici… come se avessimo ottenuto qualcosa. Ma in realtà
abbiamo messo al mondo un essere che, per quanto abbia fortuna, non potrà
evitare la sofferenza.
Nella nostra
mentalità occidentale ci diciamo che ne vale comunque la pena (perché le cose
positive supereranno le cose negative), ma il saggio sa che venire al mondo è
condizionare un essere vivente.
C’era qualcosa
di incondizionato, e poi c’è qualcosa di condizionato, che sostiene di avere un’anima
o comunque un sé.
Ma noi sappiamo
che dovrà invecchiare e morire. E che dovrà lottare ogni giorno fino a sparire
del tutto o raggiungere quello stato incondizionato, cioè libero, che avrebbe
avuto se non fosse nato.