giovedì 13 maggio 2010

L'imposizione della religione

Ciò che dà più fastidio in Italia è il tentativo di imporre la religione cattolica ad ogni costo, con le buone o con le cattive, con l’astuzia o con la coartazione. Prendiamo l’ultimo verdetto del Consiglio di Stato, in cui si dice che la frequentazione dell’ora di religione nelle scuole diventa determinante “ai fini dell’attribuzione del credito scolastico”. In sostanza chi frequenta quell’ora ha un vantaggio rispetto a chi non la frequenta. E questo è di un’ingiustizia colossale e lede il principio di uguaglianza.


Ciò che colpisce è l’astuzia “gesuitica” della sentenza. Perché si dice gli stessi criteri si applicano ai “corsi alternativi”, facendo finta di ignorare che questi corsi non esistono nella maggioranza delle scuole. Quindi, o si rendono obbligatori questi corsi in tutte le scuole, o il verdetto nuoce gravemente al principio del pluralismo religioso.

Ma il fatto è che, come ho detto all’inizio, si vuole imporre la religione e non si vuole che si possa fare una scelta personale. Questa è l’Italia del pensiero unico – quello della Chiesa cattolica.

Infatti non si tratta di un caso isolato. Lo stesso metodo è applicato all’8 per mille nella dichiarazione dei redditi. Anche qui si fa di tutto perché i soldi – o di chi non sceglie o di chi sceglie lo Stato – siano comunque convogliati alla Chiesa cattolica. Che naturalmente fa man bassa di tutto.

Sarà per questo che sulla Rete girano vari video che invitano i contribuenti a pensare bene prima di destinare l’8 per mille alla Chiesa.

Gli italiani credono che questi soldi vadano a opere di bene. Ma solo una minima parte è utilizzata in tal senso. Il resto va ad alimentare i proventi di una Chiesa che è già straricca. Tanto per dirne una, un quarto degli edifici in Italia sono di proprietà della Chiesa. A quale ovviamente non paga l’ICI, anche se il suo edificio è un albergo a quattro stelle.

Si pensi inoltre che questi soldi potrebbero andare a rendere ancora più sfarzose le cerimonie vaticane, in cui il papa si traveste da satrapo orientale, ad alimentare le campagne di disinformazione su bioetica, omosessualità e contraccezione, a risarcire le vittime dei preti pedofili o ad aumentare le ingerenze del Vaticano nella politica italiana.

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