martedì 15 dicembre 2009

Elogio della quiete

Tutti questi “uomini di potere”, contenti di avere un’agenda fitta di impegni e che si spostano da mane a sera senza un attimo di respiro, non ci incantano: sono in realtà dei poveri di spirito che nascondono con una simile attività frenetica il loro vuoto sostanziale. Si credono importanti, ma sono uomini da poco; si credono al centro del mondo, ma non fanno altro che inquinare il mondo. Se fossero privati del loro potere, cadrebbero subito in depressione.


È inutile fare tanti convegni sul surriscaldamento globale se questo è il modello dell’uomo di successo.

Perché tra i nostri valori non c’è quello della quiete? Eppure è più importante del pane per il nostro benessere. Certo, la quiete bisogna saperla riempire. Ma come riuscirebbero a riempirla coloro che non sono abituati a stare fermi? Non diceva Pascal che tutti i nostri problemi nascono dal fatto che non si riesce a stare fermi un’ora in una stanza?

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