mercoledì 31 gennaio 2024

La forza generativa delle cose

 

“Un'antinomia, in filosofia, è una contraddizione tra due affermazioni o principi opposti che sembrano entrambi validi e veritieri, ma che non possono coesistere o essere conciliati. In altre parole, un'antinomia rappresenta una situazione in cui due proposizioni valide si contraddicono a vicenda. Le antinomie possono presentarsi in vari ambiti della filosofia, come ad esempio nella logica, nell'epistemologia o nell'etica.”

Ecco che cosa l’intelligenza artificiale ritiene essere un’antinomia. Ed è l’opinione corrente. Peccato che sia superata. Lo sbaglio sta nell’affermazione dei “principi opposti” che “non possono coesistere o essere conciliati”.

La definizione giusta è che i due principi non solo coesistono, ma si giustificano e si sostengono a vicenda.

Senza antinomie, ci sarebbe solo un mondo di oggetti separati e immobili, e noi saremmo come animali che vivono di percezioni. Invece le antinomie permettono il dinamismo del mondo e della mente. Il mondo è antinomico, auto-contradditorio e ambivalente per assicurare l’interdipendenza dinamica di tutte le cose, senza distinzione fra fuori e dentro.

Insomma per conoscere un fenomeno, dovremmo conoscere l’influenza di tutti gli altri, il che è impossibile. Ma possiamo isolare nella massa processi antinomici particolari, dei quali stiamo parlando. Non si tratta solo di fenomeni mentali, perché sono verificabili dall’esperienza. Per esempio, se respiro attraverso due moti opposti (inspirazione/espirazione o dentro/fuori), questo è dovuto a un’antinomia, a forze antinomiche.

Se spiegare una forza significherebbe in definitiva mostrare come sia connessa con tutte le altre, possiamo comunque accontentarci di isolarla nel suo accoppiamento con la forza contraria. Anziché mostrare la sua unità con il tutto, mostriamo e sperimentiamo la sua unità con il polo opposto. Questo isola determinati fenomeni auto-contraddittori o ambivalenti che, mentre uno dei poli lotta contro il suo opposti, ne confermano l’esistenza.

Per esempio, l’amore prova l’esistenza dell’odio, la vita della morte, la mortalità dell’immortalità. Nei primi due casi, possiamo provare l’esistenza del polo opposto; nel terzo, conoscendo il primo polo (la mortalità), possiamo inferire l’esistenza dell’opposto (l’immortalità). L’importante è la conoscenza del primo polo e la giustezza logica del polo antinomico.

In un certo modo, questo è un processo creativo, in quanto fa essere l’opposto.

Siamo dunque alla forza generativa delle cose.

Nessun commento:

Posta un commento