giovedì 25 maggio 2023

Un mondo di dei, un mondo di miti

 

Gli dei e gli iddii appartengono all’infanzia delle religioni e sono talmente falsi, inventati dall’immaginazione umana, che oggi i “divi” e i “divini” sono gli attori, gente che finge per mestiere. Dunque, il divino appartiene al modo delle falsità, del pensiero mitologico, delle fantasie, delle favole.

Il mondo non ha bisogno di nessun creatore. È sorto spontaneamente, naturalmente e va avanti da solo.

Inoltre, se ci fosse un dio creatore, ci dovrebbe anche essere un dio distruttore. Almeno, in Oriente, la Trimurti ha tre aspetti: il creatore (Brahma), il preservatore (Visnù) e il distruttore (Shiva). Da noi Dio è solo bontà e amore, con il risultato che non si sa da dove arriva il male e si è inventato una sorta di anti-Dio maligno, Satana, il Diavolo, che tenterebbe gli uomini (evidentemente con il consenso della sua controparte buona).

Ma per creare questo mondo duale non c’è bisogno di nessun Dio: basta la coscienza umana che vede tutto in termini di contrapposizione.

Dunque, il mondo è una proiezione della mente umana, della coscienza duale, del senso di essere, che è il vero dio di tutto ciò che vediamo e sperimentiamo.

Si dirà: e la giustizia ultraterrena, il premio per i buoni e il castigo per i cattivi?

Questo riguarda solo i vivi, non lo stato anteriore all’essere, in cui sparisce la coscienza duale. Ma non è pensabile che la contrapposizione buoni-cattivi continui oltre il mondo. Il divino è unitario, oltre i contrasti.

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