lunedì 13 febbraio 2023

L'egoismo dei morti

 

Quello che mi colpisce dei morti è che, anche se ci hanno amato moltissimo, appaiono del tutto assenti e non fanno nessun tentativo per mettersi in comunicazione con noi. Anche nei racconti di chi è “ritornato” dopo essere “morto” per qualche minuto si evidenzia che nessuno vorrebbe ritornare in questa valle di sofferenza. Si sono trovati troppo bene per pensare di tornare indietro. Ma vi sono costretti.

In parole povere, c’è una specie di “egoismo” dei morti. Possono aver abbandonato figli carissimi, genitori, coniugi tanto amati e amici, ma è come se se ne dimenticassero immediatamente. Non solo, ma non fanno nemmeno nessuno sforzo per comunicare con noi o per aiutarci.

Questo può voler dire tre cose: o che sono stati annullati completamente o che vivono in uno stato di oblio, quasi drogati, o che è loro impedito – e quindi non possono essere felici. Come fa una madre ad abbandonare i figli o l’amante l’amato?

Resta il fatto che i sopravvissuti soffrono e si sentono abbandonati. E anche l’aldilà si presenta crudele – una separazione brutale cui non c’è rimedio… se non aspettare a nostra volta la morte.

Rispetto a ciò che pensiamo, può esserci una grande sorpresa. Dato che la nostra mente non riesce a pensare la realtà ultima.

Ma la sorpresa, la meraviglia, sono l’inizio della nuova consapevolezza.


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