lunedì 20 febbraio 2023

Il sogno della coscienza

 

Ma che cosa c’era prima della coscienza e della nascita dell’io sono? Questa è la domanda giusta. Perché noi pensiamo che qualcuno ci crei dal nulla. Crediamo che ci sia sempre uno scopo e una causa. Ma questo non è possibile. Dal nulla non nasce nulla.

In realtà c’è uno stato precedente, lo stato originale, dal quale deriviamo – uno stato che non può essere cosciente o supercosciente.

Non c’è mai nessuno che crei. Se no, sarebbe responsabile di questo decadimento.

Nasciamo da un altro organismo vivente. Non c’è nessuno che venga creato dal nulla.

Ci viene consegnato un corpo e noi ci identifichiamo con esso.

Più tardi, nel bambino, nasce anche la coscienza e l’io sono.

Dunque non dobbiamo raggiungere nulla. Ciò che siamo, lo siamo già. Solo che non possiamo conoscerlo. E qui il nostro dramma.

Di dramma è giusto parlare, perché la nostra condizione attuale è simile a una recita, a un sogno, a un’illusione. Come in un sogno siamo sicuri che quella è la nostra realtà, ma poi abbiamo dei dubbi e sappiamo che tutto finirà. Allora ci inventiamo dei e paradisi (e gli inferni?) dove saremo finalmente felici.

Ma nessuno sa dirci perché siamo infelici, ora.

Lo saremmo comunque, perché siamo coscienti che tutto è destinato a scomparire, le gioie come i dolori, gli amori come gi odi.

Quando moriremo scomparirà anche la nostra identità o, per meglio dire, perderemo questa identità fasulla. E riavremo la vera identità, che non sarà più quella di un io-corpo separato.

Se non c’è coscienza non c’è universo. Se non c’è coscienza non c’è Dio.

La coscienza ci fa apparire tutto. Ma alla fine scomparirà anche lei.

Su questo dobbiamo meditare. E recuperare ciò che siamo prima.

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