lunedì 1 agosto 2022

Oltre il dualismo

 

Se ci fate caso, gli unici momenti in cui siete in pace (ma veramente in pace) sono quelli in cui dormite di un sonno profondo, quando non avete neppure i sogni. Lì siete veramente fuori dallo stress della vita. Peccato che non ne siate coscienti, perché in quei momenti viene a mancare proprio la coscienza.

Il fatto è che la coscienza si porta dietro il dualismo degli stati d’animo, e con lei non potrete mai raggiungere lo stato veramente beato. Con la coscienza potrete cercare la felicità, ma sarebbe la felicità che dura poco e che volge in breve tempo nel suo opposto.

Invece nel sonno profondo non c’è dualità e quindi non può esserci né felicità né infelicità. C’è uno stato trascendente che non è al di sopra d’ogni dualismo.

Non c’è felicità, perché non c’è neppure il suo contrario. Quindi non si può definirlo eppure come beatitudine. È quel nulla da cui hanno origine tutte le cose e tutti gli stati d’animo.

Quando si muore, non c’è un’anima che sopravvive, ma si viene per così dire resettati – cioè portati alle condizioni di fabbrica.

Chi sogna paradisi (e inferni) o reincarnazioni è ancora dentro il sogno della vita, con le sue illusioni e il suo dualismo di vita-morte. Quindi non si libera.

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