sabato 16 luglio 2011

Incomunicabilità

A volte crediamo di parlare la stessa lingua e dello stesso argomento. Ma chissà se viviamo nello stesso mondo. Forse ognuno vive in un suo mondo parallelo, che non s'incontra mai veramente con quello degli altri. C'è una famosa storia zen che ce lo ricorda. C'era un maestro zen che, dovendo andare in città e aspettando un teologo, disse al fratello scemo e orbo: "Quando arriva il teologo, tu non dire niente. Accoglilo e basta!" Quando tornò, domandò al teologo: "Ti ha accolto bene mio fratello?" "Benissimo, è un grande saggio.Quando gli ho mostrato un dito indicando l'unità di Buddha, lui me ne ha mostrati due indicando che il Buddha è inseparabile dalla sua dottrina. Allora io gli ho risposto con tre dita indicando che oltre al Budda e alla dottrina c'è il mondo. E lui mi ha mostrato il pugno chiuso indicando che queste tre cose sono un tutt'uno." Il maestro si meravigliò e, quando il teologo ripartì, domandò al fratello: "Ma che cosa è successo fra voi due?" Il fratello rispose: "Lui mi ha mostrato un dito per indicarmi che avevo un occhio solo. Io gli ho mostrato due dita per indicare che lui ne aveva due. Quando però mi ha mostrato tre dita per indicare che insieme avevamo tre occhi, mi sono irritato e gli ho mostrato un pugno per dirgli che, se continuava a sfottermi, gli avrei spaccato la faccia!"

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