Dice Enzo Bianchi, priore di Bose: “È il Padre nostro che giudica l’autenticità di ogni nostra preghiera personale”.
No, molto meglio una preghiera senza Padri né Madri eterne. Molto meglio una preghiera non preconfezionata, ma fatta con parole proprie. E molto meglio una preghiera fatta in totale silenzio di parole e di pensieri – un’aspirazione e basta.
Ma, a questo punto, non è più una preghiera – bensì meditazione.
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