domenica 10 settembre 2023

L'amore disperato

 

La vita è un enorme mattatoio: tutti mangiano tutti e di solito i più miti o deboli diventano il pasto dei più forti e prepotenti. Vi pare che un meccanismo del genere possa essere stato creato da una Supermente caritatevole? E allora da dove ci viene l’idea che ci sia un Creatore onnipotente e buono? Sarà forse onnipotente, ma buono…no!

Se incontrassi Dio, gli chiederei: “Ma non si poteva fare niente di meglio..?”

Probabilmente no. Le cose, per stare in equilibrio, devono scontrarsi in una lotta e in una violenza continua. Quando arriva un terremoto, con centinaia o migliaia di morti, come oggi in Marocco, dov’è il Dio amorevole e soccorrevole?

Anche l’amore – che sembra divino – non v’illudete: è una guerra… con morti e feriti. E, se non succede prima, succederà dopo. Non vi dicono nulla i femminicidi? Non vi dice nulla l’odio feroce che si scatena nelle separazioni? Ma come? Due che si amavano fino a un momento prima, adesso si distruggerebbero. E come sarebbe possibile se l’odio non fosse stato latente?

Sotto ogni amore cova un odio feroce. Anzi, si può dire che l’amore è un odio momentaneamente convertito.

Ma la vita è una lotta continua, contro gli altri e contro se stessi. Gli antichi lo avevano capito, tanto che  Eraclito arrivava a dire che “la guerra è la madre di tutte le cose e di tutte regina”, Non c’è niente da fare: il prezzo per il divenire è questo cambiamento continuo, per cui ogni cosa si deve mutare nel suo contrario.

Poi è arrivata la mielosa fede cristiana a far credere che Dio sia solo Amore e Bontà. No, è anche odio e distruzione. Come ci accorgiamo tutti i giorni.

In realtà, noi amiamo nell’altro noi stessi, o almeno vorremmo, perché anche questo amore disperato nasconde un profondo dissidio.

Finché viviamo, noi non possiamo amare noi stessi, perché siamo sempre divisi e contraddittori.

Amiamo nell’altro un pezzo di noi stessi o quello che non siamo e vorremmo essere. E odiandoci.

In fondo, l'essere e la vita non sono che un amore sempre deluso.

Solo con la morte, con la scomparsa della coscienza, del senso di essere e del dualismo incessante, potremo trovare ciò che cerchiamo senza capirlo.

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