Ciò da cui ha avuto inizio il
tutto noi lo chiamiamo Dio, intendendo quasi che sia una persona, una volontà.
Ma non è detto che lo sia. Potrebbe essere un’energia, senza nome, senza volto,
forse senza intenzionalità. E, per dirla tutta, potrebbe non avere nessun
inizio e nessuna fine: una forza che non ha niente a che fare con la persona, o
un insieme di forze.
Siamo noi che la personifichiamo
e le diamo un nome. Ma, essendo eterna o meglio al di fuori del tempo, non ha
né un prima né un dopo.
Siamo noi che abbiamo creato i
libri sacri, i miti degli dei e le teologie. Ma è più probabile che l’Origine
non sia per niente un’origine, bensì una forza che si sviluppa e si muove in
continuazione, che è sempre esistita. Uno stato più che un’origine.
Ma noi vogliamo che sia una
Persona poiché per noi la persona è il culmine del creato e ci permetterebbe di
comunicare. Però le nostre comunicazioni con Dio sono opinabili e abbastanza
puerili. E allora ecco i profeti, i salvatori, gli dei, i libri sacri e il Dio
che parla, il Verbo.
Resta il fatto che tutti costoro
sono spariti e non hanno cambiato il mondo in niente. Ha fatto più qualche
scienziato inventando un vaccino che i presunti miracoli divini. Perfino quando
muoiono migliaia di persone o il mondo è sull’orlo della distruzione, non si
vede nessun intervento miracolistico. Ce la dobbiamo sempre sfangare da soli.
Comunque sia, questa forza che
ha dato origine a tutto è ora in tutte le cose, ma si comporta sempre in
maniera a-razionale o folle per la nostra ragione. Mi dite che senso hanno
questi miliardi di pianeti, di stelle, di galassie e di buchi neri senza un
microbo di vita? Servono a qualcosa o sono necessari per tenere insieme la
baracca?
Se la Terra esplodesse
cambierebbe qualcosa nell’universo? E se
esplodesse l’universo? Interesserebbe a qualcuno? Dio si metterebbe a piangere
o magari farebbe finalmente qualcosa?
Perciò, prima di sostituire il
pronome “ciò” con “colui”, pensiamoci bene. Non è detto che la persona, la
forma persona, la coscienza e l’io siano il vertice della creazione. Potrebbero
addirittura essere una degenerazione, perché basati su una spaccatura del tutto
unitario.
La nostra vita comincia e
prosegue con il senso di essere; che
si forma nei primi mesi di vita. Senza questo senso di essere non ci sarebbe
nulla di cosciente, nessun essere vivente, vegetale e anomale. Ma il senso di
essere dura il tempo di una vita e poi scompare. Dunque, non è vero che l’essere
sia la realtà ultima o prima. La realtà ultima o prima è quella che c’è prima o
dopo.
Se anche il senso di essere deve
scomparire, insieme al corpo, all’io e alla coscienza, vuol dire che non è
reale.
Ciò che è reale dura per sempre
o è al di fuori del tempo. È eterno.
E, se qualcuno lo capisce, è
eterno anche lui, qualsiasi cosa sia.
Su questo bisogna meditare.