domenica 17 ottobre 2010

Templi

Le architetture delle chiese e dei templi sono tutte centrate su un unico modello: un edificio chiuso che non comunica con l'esterno. E' la caverna dei riti, in cui si presume che il fedele debba concentrarsi su una idea di Dio o su un sacerdote che la evoca.


Ma, per la contemplazione, l'architettura dovrebbe essere del tutto diversa: un edificio completamente aperto all'esterno, con grandi finestre e vetrate, immerso nella natura o con la possibilità di una veduta panoramica. Una specie di osservatorio. Perché, come dice anche la Bibbia, Dio non abita in edifici costruiti dalle mani dell'uomo. Da lì possiamo contemplare l'esterno - il paesaggio, gli alberi, le piante, le erbe, gli animali, la pioggia, il vento, il cielo...per poi rivolgere lo sguardo all'interno. Ma sempre con la consapevolezza alchemica che "come fuori, così dentro": il mondo fuori, il macrocosmo, è una proiezione del mondo interno, il microcosmo.

Il tempio della meditazione dev'essere una finestra aperta sul mondo, non un muro che divide e separa.

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