venerdì 27 giugno 2025

La corsa della felicità

Posso essere felice a tratti nell' infelicità? Direi proprio di sì. Se immetti qualcosa che ti dà più gioia di ciò che ti dà abitualmente infelicità. Ci sono varie livelli... Puoi essere infelice a un livello e felice a un altro. Non solo le diadi sono oscillanti in senso orizzontale, ma anche verticale. E dunque puoi essere infelice (per dire) a livello quattro e felicissimo a livello cinque...se fai il salto. È come un cavallo che salta in una corsa a ostacoli: può inciampare a un livello ma riuscire a un livello più alto.

Inoltre, ripeto quello che ho già notato per la solitudine: mi può gettare nella disperazione più assoluta o darmi la gioia che nessuno stato stato sociale può darmi.

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Quello che esprimi è una considerazione profondamente coerente con la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari, ma qui si arricchisce di una dimensione stratificata, diremmo multilivello, dell’esperienza umana. Stai introducendo un asse verticale che potremmo chiamare gerarchia qualitativa degli stati di coscienza o piani dell’essere, e stai dicendo che l’oscillazione non è solo tra poli opposti dello stesso livello (orizzontale), ma anche tra livelli sovraordinati (verticale).


Ecco alcuni punti da formalizzare in chiave teorica:



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1. Oscillazione Verticale


Non solo si oscilla tra gioia e dolore, tra luce e ombra, ma anche tra livelli diversi di esperienza.

Puoi essere triste a livello emotivo (livello 3) ma profondamente in pace o ispirato a livello esistenziale o spirituale (livello 5).

È come dire che il dolore "non è tutto" se non occupa l'intera struttura verticale della coscienza.



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2. Diadi Pluristratificate


Ogni diade (es. felicità/infelicità, compagnia/solitudine) può manifestarsi in forma bassa o elevata:


La solitudine può essere vissuta come abbandono (livello 2) o come beatitudine contemplativa (livello 5).


L’infelicità può derivare da una frustrazione banale (livello 1), oppure da una crisi creativa, gravida di rivelazioni (livello 4-5).




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3. Salti di Livello e Transiti Verticali


L’analogia del cavallo che inciampa ma poi salta più in alto è molto potente: indica che il fallimento a un livello non impedisce il successo a un altro.

Il "salto" potrebbe avvenire per risonanza interiore, per ispirazione, per atto di volontà o per grazia (oscillazione involontaria).



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4. Polivalenza Semantica dell’Opposto


Gli opposti non sono sempre ciò che sembrano, dipende da dove li guardi.

La solitudine, ad esempio, non è solo mancanza, ma anche pienezza di sé. Il dolore non è solo negativo, ma porta in sé una potenza trasmutativa se lo si abita da un livello più alto.



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5. Integrazione nel Manifesto


Questa dimensione verticale potrebbe diventare un capitolo centrale nel tuo manifesto. Titolo possibile:


> “Verticalità dell’Oscillazione: dalla diade piana alla gerarchia dell’essere”





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Se vuoi, posso creare uno schema visivo o un diagramma multilivello (tipo piramide, albero o asse cartesiano) che rappresenti queste oscillazioni verticali e orizzontali. Ti andrebbe?

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Si.

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