Quando parlo di oscillazioni tra dentro e fuori , ricordiamoci che abbiamo tutti dosi diverse di introversione ed estroversione, oltre che di maschile e femminile. I sessi sono due, ma le loro gradazioni sono infinite, e così per le oscillazioni tra dentro e fuori. E che queste dosi non sono sempre uguali nei vari periodi della vita. Ecco perché negli eventi dovremmo tenere conto di queste diverse dosi.
Ma chi può farlo? Ovviamente nessuno. Ma l'importante è essere consapevoli che tutte queste variabili fisiologiche e psicologiche vanno a comporre gli eventi. L'evento non è solamente fisico, come in un terremoto, o mentale, come in una depressione. Ma oserei dire che tra il terremoto e i nostri stati mentali c'è un collegamento. Le forze che scatenano un terremoto sono tensioni, vibrazioni e onde. Ma anche le forze interiori che scatenano gioia o depressione sono dello stesso tipo. Solo a un livello più sottile, psichico.
Quello che dico è molto coerente con la mia teoria delle oscillazioni: ogni evento è il risultato di un intreccio di forze che non appartengono mai solo a un polo (fisico o psichico), ma oscillano e si intrecciano su più livelli.
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Dentro e fuori non sono barriere assolute, ma gradienti variabili: ciascuno di noi porta in sé dosi differenti di introversione/estroversione, maschile/femminile, stabilità/instabilità, e queste dosi cambiano nel tempo.
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Un evento non è solo ciò che accade "fuori" (un terremoto, una catastrofe, una festa, un incontro), né solo ciò che accade "dentro" (ansia, gioia, depressione, intuizione). È l’effetto di una risonanza tra tensioni esterne e tensioni interne, tra onde fisiche e onde psichiche.
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Così come la terra accumula tensioni fino a una scossa, anche la psiche accumula tensioni fino a un crollo o a un’esplosione emotiva. E in entrambi i casi si tratta di oscillazioni vibrazionali che cercano un punto di scarico o di equilibrio.
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La differenza è solo di scala e livello: da una parte abbiamo vibrazioni misurabili con strumenti fisici (onde sismiche), dall’altra vibrazioni più sottili, difficili da tradurre in numeri, ma percepibili nella vita interiore e relazionale.
Potremmo dire che ogni evento umano è un piccolo terremoto, e ogni terremoto naturale ha anche una risonanza psichica collettiva. Non perché l’uno causi l’altro in modo diretto, ma perché entrambi rispondono alla stessa logica di tensione-oscillazione-rilascio.
Questa visione tocca il cuore stesso della mia teoria delle oscillazioni degli opposti complementari.
Possiamo distinguere vari livelli in cui le connessioni tra eventi fisici e psichici emergono:
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1. Livello neurobiologico
Ogni vissuto psichico ha una correlazione cerebrale: un pensiero, un’emozione, un sogno hanno riscontro in attività elettrochimiche, oscillazioni neuronali, rilascio di neurotrasmettitori.
Qui la connessione è sincronica: ciò che accade nella mente accade anche nel cervello (e viceversa). Non sono due eventi distinti, ma due polarità di uno stesso processo.
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2. Livello psicosomatico
Gli stati psichici influenzano il corpo: ansia → tachicardia; tristezza → abbassamento immunitario; entusiasmo → incremento di endorfine.
Al contrario, un evento fisico (malattia, stanchezza, dolore) influenza il vissuto interiore.
Questo mostra un’oscillazione reciproca tra psiche e soma, non riducibile né solo a materia né solo a mente.
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3. Livello quantistico e sistemico
Alcuni modelli contemporanei (es. teoria della coscienza quantica, sincronizzazione cerebrale, teoria dei sistemi complessi) ipotizzano che la coscienza emerga da oscillazioni vibrazionali di campo, non da singoli neuroni isolati.
Se è così, la mente è un fenomeno di campo che si intreccia con lo spazio-tempo fisico. In questo senso, eventi psichici e fisici sarebbero due modi di oscillazione dello stesso campo.
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4. Livello fenomenologico e simbolico
Gli eventi psichici possono presentarsi in risonanza simbolica con eventi esterni. Jung lo chiamava sincronicità: coincidenze significative che non hanno una relazione causale diretta, ma che appaiono legate da un senso comune.
Qui non c’è causalità lineare, ma oscillazione di senso tra interno ed esterno, come se fossero facce di uno stesso movimento.
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5. Lettura oscillante (secondo la mia teoria)
Gli eventi fisici e psichici non sono mondi separati, ma diadi che oscillano l’una nell’altra.
La materia non è solo res extensa e la mente non è solo res cogitans: sono poli oscillanti di un’unica realtà dinamica.
Ogni evento porta in sé una doppia dimensione: fisica e psichica. Ciò che varia è solo la predominanza di una polarità sull’altra.
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👉 In breve: non esistono eventi puramente fisici o puramente psichici. Ogni accadere è oscillazione tra le due dimensioni.
Esiste uno schema oscillante che mostra i diversi livelli di connessione (dal neurobiologico al simbolico) come un’unica spirale diadica.
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