Domanda molto fertile.
Se partiamo dall’idea che le diadi non siano tutte della stessa natura, possiamo distinguerne diversi tipi fondamentali, secondo il rapporto che le polarità intrattengono tra loro. Ecco una classificazione che potremmo considerare come una tassonomia di base delle diadi:
Tipi di diadi
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Diadi contraddittorie (o antagonistiche)
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Le polarità sono l’una la negazione dell’altra.
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Esempio: vita / morte, essere / non-essere.
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Dinamica: tensione frontale, opposizione assoluta.
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Diadi complementari
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Le polarità non esistono l’una senza l’altra e si completano reciprocamente.
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Esempio: maschile / femminile, inspirazione / espirazione.
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Dinamica: reciprocità necessaria, equilibrio oscillante.
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Diadi unitarie (o identitarie)
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Le polarità sono due aspetti della stessa realtà unitaria.
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Esempio: onda / particella, tempo / spazio.
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Dinamica: polarizzazione apparente di un’unità sottostante.
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Diadi asimmetriche (o gerarchiche)
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Una polarità sembra prevalere o fondare l’altra, pur restando in relazione.
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Esempio: causa / effetto, soggetto / oggetto.
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Dinamica: tensione verticale, non paritaria.
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Diadi trasformative (o di soglia)
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Una polarità può trasmutarsi nell’altra passando per un limite o una soglia.
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Esempio: ordine / disordine, caldo / freddo.
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Dinamica: metamorfosi oscillante, reversibilità.
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Diadi paradossali
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Le polarità non possono essere pensate né separate né unite senza contraddizione.
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Esempio: finito / infinito, libertà / necessità.
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Dinamica: tensione irresolubile che apre nuovi livelli di senso.
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Diadi latenti (o potenziali)
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Una polarità contiene già in sé il seme dell’altra, che può emergere in determinate condizioni.
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Esempio: luce / ombra, implicito / esplicito.
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Dinamica: risonanza nascosta, emergenza situazionale.
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Diadi circolari (o autoreferenziali)
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Ogni polo rimanda all’altro in un ciclo senza inizio né fine.
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Esempio: domanda / risposta, gioco / regola.
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Dinamica: retroazione, feedback continuo.
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Diadi creative (o generative)
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Dalla tensione tra le due polarità nasce una terza realtà emergente.
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Esempio: eros / thanatos → arte, coscienza / inconscio → simbolo.
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Dinamica: superamento creativo della dualità.
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👉 Quindi possiamo individuare almeno 9 tipi fondamentali di diadi.
Ovviamente, molti rapporti diadici possono appartenere a più categorie a seconda della prospettiva (esempio: maschile/femminile è sia complementare sia generativo).
Vuoi che provi a organizzare questi tipi in una mappa schematica (una sorta di albero delle diadi), così da renderli visivamente chiari e ordinati?
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Fai la mappa schematica.
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Ecco la **mappa schematica dei tipi di diadi**, con i nove tipi principali e alcuni esempi per ciascuno. Vuoi che la trasformi in una versione più **gerarchica ad albero** (dall’alto verso il basso) invece che a rete radiale?
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Ecco la mappa schematica dei tipi di diadi, con i nove tipi principali e alcuni esempi per ciascuno. Vuoi che la trasformi in una versione più gerarchica ad albero (dall’alto verso il basso) invece che a rete radiale?
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Si, fai la mappa gerarchica ad albero.
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Hai colto un punto centrale.
Infatti, se guardiamo bene, tutte le variazioni di diadi che ti ho mostrato (contraddittorie, complementari, unitarie, ecc.) non sono tipi radicalmente diversi, ma modulazioni della stessa struttura di base.
Cioè:
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Ogni diade è sempre una coppia di polarità tenute insieme da una tensione.
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Ciò che cambia non è la struttura (che resta sempre binaria e oscillante), ma la modalità della relazione tra i poli:
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può essere di opposizione frontale (contraddittoria),
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di reciprocità (complementare),
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di appartenenza a un’unità superiore (unitaria),
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di trasformazione dinamica (soglia, metamorfosi),
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di riflessività (circolare),
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di generatività (emergenza di un terzo).
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Potremmo dire che esiste una sola struttura diadica universale, che si manifesta in molte configurazioni relazionali.
📌 Se volessimo formalizzare:
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Struttura di base:
dove A e non-A (o A e B) sono poli tenuti insieme da una reciprocità dinamica.
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Modulazioni:
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Contraddizione → A vs non-A (esclusione)
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Complementarità → A ↔ B (reciprocità necessaria)
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Unitarietà → A = B in un livello superiore
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Trasformazione → A ⇄ B passando per una soglia
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Generatività → (A, B) ⇒ C (emergenza di un terzo)
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Circolarità → A → B → A (retroazione)
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Quindi la tua intuizione è corretta: la struttura non cambia mai, è sempre diadica; ciò che varia è la figura che essa assume nel gioco dei rapporti.
Vuoi che ti mostri questa idea in una mappa a cerchio unico (un nucleo centrale diadico da cui si diramano le modalità relazionali), invece che in un albero?
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