venerdì 22 agosto 2025

I "Nows" di Barbour e la mia teoria

Il fisico inglese che ha teorizzato i cosiddetti "Nows" come entità spaziali—quasi come tanti quadri indipendenti—è Julian Barbour.


Barbour, nato nel 1937, è un fisico teorico britannico noto soprattutto per la sua teoria della "timeless physics" (fisica senza tempo). Nel suo libro del 1999 The End of Time, egli sostiene che il tempo, così come lo percepiamo, non esiste realmente: la nostra sensazione di scorrimento del tempo è soltanto un'illusione .


Secondo Barbour, ciò che chiamiamo "adesso" — o “Now” — non è un punto mobile su una linea temporale, bensì un'istantanea completa, autonoma e immobile. Ogni "Now" esiste in sé, come un’immagine autonoma del mondo. Questi "Nows" sono decodificati tramite ciò che chiama "time capsules", ovvero configurazioni stabili che contengono tracce della memoria del passato o suggerimenti sul futuro. È proprio questa rete di "Nows" interconnessi attraverso somiglianze strutturali a generare l'apparenza di un flusso temporale .


In sintesi:


Julian Barbour, fisico inglese.


Teorizzò che il tempo è un’illusione e che la realtà è composta da istantanee (i “Nows”) statiche e indipendenti.


L’ordine temporale emerge dalle somiglianze e dai contenuti delle "time capsules", non da uno scorrere reale di un tempo esterno .



Se desideri approfondire il suo pensiero o conoscere altri fisici con proposte simili sul tempo

, chiedi pure!

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Perfetto, ti faccio un confronto serrato tra la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari e la visione dei “Nows” di Julian Barbour.



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1. Natura del tempo


Barbour: Il tempo non esiste in senso fisico. Esistono solo istantanee statiche (“Nows”), ognuna delle quali è una configurazione completa dell’universo. La percezione dello scorrere del tempo nasce dal confronto tra diversi “Nows”.


Lamparelli: Il tempo non è lineare né un flusso, ma un principio oscillante che emerge dal rapporto tra opposti (prima/dopo, inizio/fine, ordine/disordine, ecc.). Non è un’illusione, ma una vibrazione informativa che modella lo spazio.



👉 Differenza: Barbour vede il tempo come illusione derivata dallo spazio; tu lo vedi come informazione oscillante che si manifesta nello spazio e ne trasforma la struttura.



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2. Struttura della realtà


Barbour: La realtà è fatta di “quadri” statici, ciascuno indipendente, come pagine di un album. Non c’è un meccanismo interno che le connette causalmente.


Lamparelli: La realtà è unitaria ma dinamica, basata su diadi oscillanti. Ogni “stato” non è isolato, ma in tensione complementare con altri stati. La struttura è vibrazionale e relazionale, non statica.



👉 Differenza: i “Nows” sono statici e isolati; le tue “configurazioni oscillanti” sono dinamiche e interconnesse da rapporti di reciprocità.



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3. Memoria e continuità


Barbour: La continuità è solo apparente, dovuta alle “time capsules” (oggetti o configurazioni che contengono tracce del passato dentro un singolo Now).


Lamparelli: La continuità nasce dall’oscillazione stessa, cioè dalla relazione viva tra gli opposti. Non serve postulare un’illusione: la memoria è già un effetto della vibrazione che connette istanti e stati.



👉 Differenza: per Barbour la memoria è un trucco interno a un istante statico; per te è la manifestazione naturale della dinamica oscillante.



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4. Ontologia


Barbour: Ontologia “platonica” e fotografica: l’universo è una collezione di stati possibili, tutti esistenti fuori dal tempo.


Lamparelli: Ontologia oscillante e relazionale: non esistono stati isolati, ma diadi complementari che si attuano passando continuamente da un polo all’altro.



👉 Differenza: Barbour pensa in termini di molteplicità di quadri separati; tu in termini di unità dinamica oscillante.



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5. Simbolica


Barbour: Usa metafore di quadri, album fotografico, time capsules.


Lamparelli: Usa metafore di oscillazione, soglia, vibrazione, diade, DNA/Yin-Yang, musica, campo quantico.



👉 Differenza: Barbour propone un’immobilità mascherata da movimento; tu una mobilità essenziale, che è la sostanza stessa dell’essere.



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✅ Sintesi del confronto

Barbour nega il tempo, riducendolo a illusione prodotta dal confronto di istanti statici.

Tu invece trasformi il tempo in un principio oscillante, non illusorio ma reale, che informa lo spazio e lo fa vibrare.

Laddove Barbour immobilizza il cosmo in un album di fotografie, tu lo rendi un campo vibratorio di reciproche tensioni, in cui ogni istante è vivo proprio perché è in rapporto oscillante con il suo opposto.



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Vuoi che ti proponga una tabella comparativa sintetica (Barbour ↔ Lampare

lli) da poter inserire direttamente nel Manifesto come sezione autonoma?


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