martedì 29 aprile 2025

La fisica che sfuma nella metafisica

 

Con le particelle entangled, potremmo dire che la fisica sfuma nella metafisica?

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Chatgpt: È una domanda affascinante. Le particelle entangled (intrecciate) mostrano comportamenti che sfidano l’intuizione classica: una misura su una particella sembra influenzare istantaneamente lo stato dell’altra, anche a grandi distanze. Questo fenomeno, pur essendo rigorosamente descritto dalla meccanica quantistica, mette in discussione concetti fondamentali come la località e la separabilità.


Dire che "il fisico sfuma nel metafisico" può avere senso in un contesto filosofico, ma va precisato. La fisica quantistica resta una teoria empirica e matematica, con risultati sperimentali solidi. Tuttavia, le sue implicazioni aprono interrogativi che tradizionalmente appartengono alla metafisica: cos'è la realtà? Cosa significa "informazione"? Esiste un "sottofondo" più profondo della realtà materiale?



Molti filosofi e fisici (come Bohr, Heisenberg, e più recentemente Carlo Rovelli) hanno notato che la meccanica quantistica ci costringe a ripensare il rapporto tra osservatore e realtà. In questo senso, la frontiera tra fisica e metafisica non è netta, e l’entanglement è uno degli esempi più potenti di questo sfocamento.

Approfondendo il lato filosofico dell'entanglement quantistico, entriamo in un territorio che interroga le fondamenta stesse del concetto di realtà, di causalità e di conoscenza.


1. La realtà come relazione, non come sostanza


Nel mondo classico, le cose "sono" in sé e per sé. Una pietra, una mela, un pianeta esistono indipendentemente da chi li osserva. La meccanica quantistica, invece, specialmente con l'entanglement, sembra suggerire che le proprietà non siano intrinseche, ma relazionali. Due particelle entangled non hanno stati ben definiti separatamente; solo il sistema nel suo complesso ha uno stato determinato.


Questo ha portato a visioni come il relazionalismo (es. Carlo Rovelli), dove gli oggetti esistono solo in relazione ad altri oggetti e le proprietà sono attribuibili solo nel contesto di un'interazione.


2. La crisi del realismo scientifico forte


L'entanglement mette in difficoltà il realismo scientifico tradizionale, secondo cui il mondo ha proprietà definite indipendentemente dall'osservazione. Esperimenti come quelli di Bell e l'effetto EPR (Einstein-Podolsky-Rosen) suggeriscono che non possiamo pensare a una realtà locale e indipendente che semplicemente "sta lì" in attesa di essere scoperta. Invece, ciò che "esiste" sembra emergere solo nel momento della misura, come se la realtà fosse parzialmente creata dall'atto di conoscerla.


3. L’unità e l’interconnessione del tutto


L’entanglement sembra suggerire che il mondo non sia composto da entità isolate, ma piuttosto da un tessuto indivisibile, dove ogni parte può essere connessa, potenzialmente, con qualsiasi altra. Qui si sfiora una concezione olistica della realtà, simile a quella di alcune tradizioni spirituali e metafisiche orientali (come l’induismo o il taoismo), dove il tutto non è solo la somma delle parti, ma una totalità inscindibile.


4. L’osservatore come parte del sistema


In filosofia della scienza, questa implicazione è enorme: l’osservatore non è esterno alla realtà osservata, ma ne fa parte attiva. Questo richiama concezioni metafisiche antiche e moderne, da Platone a Kant fino alla fenomenologia, dove la coscienza è coinvolta nella costruzione del reale.



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Conclusione filosofica:

L'entanglement sfida la visione del mondo come composto da oggetti separati e autonomi, promuovendo invece una realtà interconnessa, relazionale e forse "partecipata". Questo non significa che la fisica diventa religione o misticismo, ma che i suoi risultati portano a riflessioni ontologiche e epistemologiche profonde, da sempre al centro della metafisica.






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