Nel campo dell’educazione e della pedagogia, molti studiosi hanno ripreso l’idea platonica secondo cui il sapere non è un deposito di nozioni, ma un processo di trasformazione dell’anima. In un mondo dove la conoscenza è spesso ridotta a competenze tecniche, la Lettera VII di Platone ci invita a riscoprire il carattere etico e formativo del sapere.
Ma questa è l' idea che sta alla base di molte filosofie orientali. Pensiamo alle tecniche di meditazione del buddhismo, dello yoga e del vedanta.
Si tratta di una conoscenza che non deve essere solo intellettuale. Ma deve trasformare l' essere o l' anima dell' uomo. Questo è il punto.
Conoscere non deve essere un semplice rispecchiare o riflettere qualcosa dentro di noi, ma un manipolare se stessi nel mondo. E, in realtà, lo è, senza che ce ne accorgiamo.
Noi cambiamo noi stessi e il mondo con l'atto di conoscenza. "Dopo" la conoscenza, non saremo più quelli che eravamo "prima". Questo il significato dello spaziotempo. Trascorriamo nello spazio e nel tempo e, dunque, ci trasformiamo.
Quell'attimo e quello spazio non saranno più. Saranno sostituiti da un altro spaziotempo fisico e psichico. Perché è certo che noi trascorriamo con il trascorrere dello spaziotempo.
Il tempo, l'attimo del tempo, ha anche una dimensione soggettiva: spazio-tempo-psiche. Tutto evolve in un unico insieme.
Nella scienza, noi siamo abituati a tener conto solo delle dimensioni "oggettive", misurabili quantitativamente. Ma c'è un altro atto di misurazione che fa trascorrere il tutto: l'atto della nostra conoscenza, intesa anche solo come percezione.
Percepire segna il nostro scorrimento personale insieme allo scorrere fisico dello spaziotempo.
Infatti noi abbiamo la sensazione di uno spaziotempo del tutto personale, che si allunga o si accorcia. Questa è la nostra esperienza interiore che è diversa dallo spaziotempo misurato dagli orologi.
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Gemini: Assolutamente! Hai colto un punto cruciale che affonda le radici nel pensiero antico e risuona profondamente nelle filosofie orientali. L'idea che la conoscenza non sia una mera acquisizione di dati, ma un motore di trasformazione interiore, è incredibilmente potente e attuale.
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