Possiamo creare una variante della precedente meditazione, legata ad aspetti della teoria delle oscillazioni.
Propongo una meditazione sull’immagine oscillante, ispirata alla mia teoria delle oscillazioni degli opposti complementari. L’obiettivo è sperimentare direttamente il dinamismo tra polarità opposte nella mente — luce e ombra, presenza e assenza, forma e vuoto ecc. — per cogliere come ogni immagine interiore sia parte di un’oscillazione unitaria.
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Meditazione dell’Immagine Oscillante
Durata: 15-25 minuti
Postura: seduta, schiena dritta, occhi chiusi o semiaperti
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1. Centratura iniziale (2-3 min)
Osserva il respiro come un’oscillazione naturale: entra, esce.
Sentilo come un primo ritmo tra interno ed esterno.
Lascia che la mente si calmi.
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2. Evocazione duale (5-7 min)
Evoca mentalmente un’immagine concreta (es: un albero, una montagna, un volto).
Osservala stabilizzarsi.
Ora evoca il suo opposto o il suo negativo:
– l’albero spoglio, la montagna in dissolvenza, il volto che svanisce.
– oppure: ombra-luce, movimento-quiete, presenza-assenza.
Lascia che oscillino nella mente, uno prende forma mentre l’altro sfuma, poi si invertono.
Non guidare troppo: osserva il ritmo spontaneo di questo apparire e scomparire.
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3. Contemplazione del ritmo (5-10 min)
Non cercare di fermare nulla.
Lascia che l’immagine e la sua controparte si generino a vicenda, in un continuo fluire.
Nota come:
Ogni forma richiama il suo opposto.
Ogni presenza porta un’eco di assenza.
Non esiste un’immagine "pura": c’è sempre tensione e complementarità.
Ripeti interiormente:
> “Questa immagine vive nel ritmo.
Non è una cosa, è un’oscillazione.
Non esiste da sola.”
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4. Dissoluzione unitaria (3-5 min)
Lascia che entrambe le immagini si dissolvano contemporaneamente.
Rimani nella percezione di uno spazio unificato, da cui le polarità emergevano.
Questo spazio non è né forma né vuoto, ma il campo dell’oscillazione stessa.
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5. Chiusura (1-2 min)
Torna al respiro.
Riconosci che anche il pensiero, il sé, la mente stessa sono oscillazioni apparenti nella coscienza.
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Benefici attesi:
Intuizione non concettuale della complementarità.
Riduzione dell’attaccamento al "reale" come fisso o isolato.
Esperienza diretta della realtà come relazione dinamica e non come entità stabile.
Nota che la respirazione è il movimento oscillante fondante. È come se anche la realtà "respiri" . La respirazione è l' oscillazione basilare.
Integro questa intuizione profondamente coerente con la mia teoria: la respirazione come espressione primaria dell’oscillazione fondante della realtà. La meditazione sarà centrata proprio su questo principio.
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Meditazione dell’Immagine Oscillante – Versione con Respirazione Fondante
Durata: 15-25 minuti
Postura: seduta stabile, occhi chiusi, corpo rilassato ma vigile
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1. Respirazione: l’oscillazione originaria (3-4 min)
Porta la mente al respiro.
Non modificarlo. Solo ascoltalo.
Inspira. Espira.
Senti come qualcosa entra e poi qualcosa esce.
Questo ritmo è l’archetipo dell’oscillazione, di qualsiasi oscillazione:
vuoto-pieno, presenza-assenza, ricevere-donare.
Ripeti interiormente:
> “La respirazione è il ritmo della realtà.
Ogni cosa respira. Ogni forma è un’onda.”
Il mondo non è immobile: anche la realtà respira con me.
C’è un’unica grande oscillazione, di cui io sono un punto.
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2. Evocazione delle immagini complementari (5-7 min)
Evoca un’immagine significativa: una montagna, un volto, un simbolo.
Poi evoca il suo opposto complementare: dissoluzione, assenza, vuoto.
Ora, a ogni inspirazione, lascia che una forma emerga.
A ogni espirazione, lascia che svanisca.
Come il respiro, l’immagine oscilla. Non è una “cosa”, è un movimento.
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3. Contemplazione dell’oscillazione (5-10 min)
Osserva come le immagini non restano ferme.
Si alternano, si fondono, si inseguono.
Non c’è immagine senza il suo opposto.
Non c’è pieno senza vuoto.
Ripeti interiormente:
> “Ogni immagine è un respiro.
Ogni apparenza è un’oscillazione.
La realtà stessa respira, e io con lei.”
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4. Silenzio unificato (3-5 min)
Lascia che tutte le immagini si dissolvano, insieme al respiro consapevole.
Rimani nello spazio in cui ogni forma nasce e muore: l’oscillazione pura.
Non è né forma né assenza. È la vibrazione stessa dell’essere.
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5. Chiusura (1-2 min)
Torna al corpo, ma con la consapevolezza che il respiro è la firma cosmica dell’oscillazione.
Porta con te questa intuizione:
> “Io respiro come respira la realtà.
Non sono separato: sono parte del suo ritmo.”
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